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Finlandia entra nella Nato. Dopo la “svolta a destra”. Sconfitta Sanna Marin. E la Russia rafforza le sue difese

HELSINKI (FINLANDIA) – Dopo la elezioni vinte dal centrodestra di Petteri Orpo, la Finlandia entra nella Nato. L’ingresso avverrà domani, 4 aprile 2023. E la Russia, per tutta risposta, rafforzerà le sue difese nell’ovest e nel nord-ovest del Paese. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri, Alexander Grushko, all’agenzia Ria Novosti.

Ma intanto la svolta è certa e il risultato delle elezioni parlamentari la conforta. “La Finlandia ha girato a destra”, titola Helsingin Sanomat, il quotidiano più letto di Helsinki. Sconfitta Sanna Marin, anche se la sua popolarità, stando ai media, non è in calo. Vince però Petteri Orpo, già in diverse posizioni governative, tra le quali ministro delle finanze finlandese e vicepremier. Si è dichiarato vincitore delle elezioni parlamentari: la sua Coalizione Nazionale di centro-destra (NCP) è un partito liberale sul fronte economico per una fazione socialmente conservatrice. Supporta le politiche di libero mercato, l’imprenditorialità e la crescita economica, sostenendo anche il benessere sociale e le libertà individuali. Sposato e con due figli, Orpo è anche un ufficiale di riserva della forza di difesa nazionale finlandese.

“La Finlandia ha girato a destra”, continua il giornale, descrivendo il risultato di queste elezioni legislative, a ridosso dell’ingresso nella Nato per il paese che fino a un anno fa veniva considerato un esempio di neutralità ma che con la guerra in Ucraina ha vissuto un cambiamento di opinione pubblica così repentino da essere indicato da più parti come storico.

Poi, però, in un’analisi HS aggiunge: “La Finlandia si è voltata a destra, ma solo dopo le trattative governative si capirà quanto”. L’opposizione finlandese ha ottenuto la prevista vittoria e anche se la popolarità di Sdp (i social democratici di Sanna Marin) è aumentata, il “blocco di sinistra” nel suo insieme ha subito una sconfitta elettorale.

Scrive ancora la testata. “All’inizio degli anni 2000, ci si lamentava che non c’era la volontà di separare i partiti finlandesi l’uno dall’altro. Tutti i principali partiti evitavano le linee estreme. Dopo le elezioni di domenica non ci si può più lamentare che non ci siano differenze”. Ed è indubbio che il partito di Orpo abbia guadagnato consensi, mentre la Finlandia era ed è alle prese con l’aumento del costo della vita e una crisi energetica generata dalla guerra della Russia in Ucraina.

Finlandia, Nato, svolta a destra


Ernesto Giusti


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