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Meloni al Vinitaly: “Non mi preoccupano i ritardi del Pnrr. L’Italia non perderà risorse. Le nomine? Ci saranno anche conferme”

Giorgia Meloni al Vinitaly (Foto ANSA)

VERONA – Rassicura l’Italia, e anche le opposizioni, sui tanto citati ritardi del Pnrr,Giorgia Meloni. Arrivando al Vinitaly di Verona, accolta dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, fa sapere: “Non sono preoccupata dai ritardi sul Pnrr, stiamo lavorando molto, non mi convince molto la ricostruzione allarmista. Quanto alle polemiche degli ultimi giorni, non prendo in considerazione di perdere le risorse, prendo invece in considerazione l’ipotesi di farlo arrivare a terra in maniera efficace”.

Sulle nomine nelle partecipate, chiosa: “Presumo che ci saranno anche delle conferme. Si lavora nel merito, guardando al merito e guardando chiaramente la strategicità delle aziende, particolarmente in questo tempo, tenendo in considerazione il tema della spesa del Pnrr per quello che riguarda le energetiche, e anche il lavoro che l’Italia fa per cercare di diventare una sorta di hub di approvvigionamento”.

Parole piene d’entusiasmo, di Giorgia Meloni, per il Vinitaly di Verona. Eccole: “E’ nostro interesse e dovere sostenere questo mondo e l’impegno del governo è anche al sostegno dei giovani e del ricambio generazionale. Il vino non è solo un fatto economico ma anche un fatto culturale, è un pezzo fondamentale della nostra identità”.

Prima allo stand del ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, dove sono esposti i quadri di Caravaggio e Reni. Il settore del vino, in Italia, vale 30 miliardi e conta 870mila addetti: “Siamo i primi produttori al mondo – fa gli elogi la premier -. Ci sono famiglie che portano avanti tradizioni importanti ma fondamentale è anche il ricambio generazionale”.

La presidente del Consiglio è stata salutata dal presidente della Fiera, Federico Bricolo. Ancora la Premier: “Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura, ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al ‘liceo del made in Italy’. Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti, con la scelta del liceo avresti avuto uno sbocco mentre opportunità minori con un istituto tecnico, dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco professionale molto più alta di altri percorsi, questo è il liceo”.



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