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Omicidio di Giulia: il killer dice dov’è il coltello. L’avvocato difensore rinuncia al mandato

Giulia Tramontano e il fidanzato che ha confessato di averla uccisa, Alessandro Impagnatiello

MILANO – L’avvocato Sebastiano Sartori ha rinunciato al mandato di difendere Alessandro Impagnatiello, reco confesso di aver ucciso accoltellate Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta. Il legale ha depositato l’atto di rinuncia in Procura a Milano spiegando che “è stata una questione fra me e il mio assistito” senza aggiungere altro. Impagnatiello è in uno stato “di angoscia, che sta venendo fuori sempre di più”, ha detto ancora Sartori. Il legale ha comunicato al suo assistito la decisione di rinunciare al mandato.

Il legale alla domanda se Impagnatiello davvero abbia detto al gip dove si trova il coltello usato per l’omicidio ha risposto “sì”, aggiungendo che si troverebbe nell’abitazione. Alessandro Impagnatiello ha detto di aver fatto tutto da solo. Una delle cose che devono accertare gli investigatori è se sia stato aiutato a nascondere il corpo. “Lui lo esclude – ha detto Sartori alla Rai -. I dubbi degli investigatori dovete chiederli a loro”. Il coltello usato per uccidere Giulia “non l’ha buttato. Ha detto specificatamente dove sia”.

Sono emersi intanto nuovi particolari, raccontati dalla ragazza con cui il barman del Bamboo Bar dell’Armani Hotel che ha ucciso la sua fidanzata Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza Giulia, aveva una relazione parallela. La giovane ha detto che aveva paura per sé e per Giulia, perché non sapeva “che fine avesse fatto” la ragazza che aveva visto poche ore prima e perché non sapeva “di che cosa fosse capace” Alessandro Impagnatiello. Tant’è che, viste le richieste “pressanti” di lui di poterla vedere in piena notte, un collega l’ha accompagnata a casa: perché anche sul posto di lavoro “erano preoccupati”.

La 23enne mercoledì scorso davanti agli investigatori ha ripercorso quello che è accaduto quattro giorni prima, fornendo dettagli importanti per consentire ai pm di fermare poco dopo Alessandro. Quel sabato pomeriggio, dopo aver scoperto tutto “dalle varie menzogne che mi aveva raccontato”, ha deciso di dare appuntamento a Giulia. Non credeva più che davvero avesse chiuso con la sua compagna e men che meno che non fosse il padre di quel bimbo: “eravamo entrambe vittime di un bugiardo”. Proprio vicino all’albergo dove Impagnatiello e lei lavoravano, le due ragazze si sono viste. “Abbiamo chiacchierato tranquillamente. Siamo state insieme un’ora, dopo di che lei è andata via”. Un incontro “veramente cordiale” cominciato con un abbraccio “per solidarietà femminile” e concluso con la proposta di ospitarla a casa a domire, se ne avesse avuto bisogno. Lei disse di non preoccuparmi, ringraziandomi”. Nel mezzo le confidenze sul tradimento.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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