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Protesta contro piano abbattimento mufloni

Mufloni all’Isola del Giglio: continua il massacro della specie protetta. Brambilla: “Fermare subito, strage insensata”

Protesta contro piano abbattimento mufloni
Un muflone (foto d’archivio)

GROSSETO – Da alcuni giorni è ricominciata una vera e propria mattanza dei mufloni che vivono sull’Isola del Giglio. Come denunciano le varie associazioni nazionali per la difesa degli animali. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano afferma di seguire quanto prevede il progetto Life LetsGo Giglio, finanziato con 1,6 milioni di euro: mufloni devono essere abbattuti perché considerati “alieni”, cioè non originari del territorio.

Sul tema è intervenuta anche l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente: “Nonostante gli appelli, gli accordi con le associazioni animaliste e le denunce, il Parco dell’Arcipelago Toscano continua a massacrare i mufloni dell’Isola del Giglio, anche contro le evidenze scientifiche che dovrebbero spingere a preservare la loro peculiarità genetica”. “Dopo varie interlocuzioni che ho intrattenuto personalmente con il presidente del Parco Giampiero Sammuri – prosegue la parlamentare animalista – avevamo ottenuto un buon risultato: i cacciatori erano stati fermati e si era preso l’impegno a tenere costantemente informate le associazioni sulle modalità di cattura e trasferimento dei mufloni dell’isola del Giglio.”

“A distanza di due anni – prosegue Brambilla – però mi duole constatare come l’abbattimento di questi animali sia ripreso a pieno ritmo. Si tratta di una decisione doppiamente sbagliata: non solo perché toglie la vita ad animali innocenti, ma anche perché i mufloni del Giglio possiedono varianti genetiche uniche, non più presenti nella popolazione sorgente che è quella sarda. Ucciderli significa pertanto perdere un prezioso patrimonio, che non si potrà più recuperare”. Per questa ragione chiedo all’Ente parco e al suo presidente di tornare sui propri passi e di porre fine a questa strage insensata, ormai quasi completata. Poco importa che bolli, timbri e firme siano in ordine: la mattanza ha già causato un grave danno ambientale”.

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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