Commerciante ucciso a Firenze: disposta una nuova autopsia

FIRENZE – La procura ha chiesto ed ottenuto di svolgere una seconda autopsia sul commerciante iraniano Safaei Chakar Kiomars, trovato morto nella sua casa a Firenze lo scorso 30 novembre, con la forma dell’incidente probatorio per tutelare il diritto di difesa dei due indagati, due fratelli brasiliani di 19 e 24 anni, accusati di concorso in omicidio volontario aggravato e rapina.

Il gip Antonio Pezzuti ha conferito l’incarico alla medico legale Martina Focardi e al professore Luigi Natale, docente alla Cattolica del Sacro Cuore in radiologia: i risultati saranno depositati tra due mesi. Il commerciante, che aveva un banco alla Loggia del Porcellino, fu rinvenuto privo di vita, con le mani legate con nastro adesivo e un sacchetto di tela in testa nell’ingresso del suo appartamento in via de Pinedo. A trovarlo fu il fratello, preoccupato perché non aveva sue notizie.

In base ai primi risultati dell’autopsia – eseguita prima del fermo dei due fratelli – il commerciante sarebbe stato picchiato e preso a pugni. Il movente che avrebbe spinto i due indagati, uno dei quali aveva lavorato per il commerciante, l’altro era ancora un impiegato di Kiomars, è la rapina. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due avrebbero seguito il commerciante dal mercato del Porcellino fino a casa, poi mentre uno gli avrebbe teso un agguato al sesto piano e preso del denaro, l’altro avrebbe fatto da palo, per strada. I fratelli furono fermati per un controllo all’aeroporto di Bologna mentre erano in procinto di partire per il Brasile, venendo poi accompagnati a Firenze, dove è scattato il fermo convalidato dal gip.