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Anno giudiziario 2024, Nordio: “Primi effetti della riduzione dei tempi dei processi”. Sacra Rota, Papa: “Prudenza e giustizia”

ROMA – All’inaugurazione dell’ anno giudiziario 2024 della Corte di Cassazione, il ministro Carlo Nordio ha affermato: “L’arretrato rallenta le procedure, disorienta i cittadini e allontana gli investimenti. La riforma che contiamo di attuare, ci consentirà di recuperare buona parte di quel 2% di Pil la cui perdita è intollerabilmente gravosa per la nostra economia”. 

“Siamo chiamati – ha aggiunto il ministro – a consolidare una inversione di tendenza grazie alla puntuale attuazione del Pnrr, una opportunità unica che il nostro Paese ha colto puntualmente, non solo per onorare gli accordi con l’Europa, ma per assolvere alle nostre responsabilità verso i cittadini proseguendo in quel profondo processo riformatore. Ora gli effetti cominciano a manifestarsi. Quel che ci induce ad essere fiduciosi è l’immissione di risorse massicce, nel 2023 sono entrati in servizio oltre 4mila unità di personale amministrativo, si tratta di una preziosa energia vitale che stiamo cercando di valorizzare”, 

MATTARELLA – “Presidente, nel rivolgerLe il mio deferente saluto, interpretando i sentimenti della magistratura requirente, mi permetta di esprimerle sincera gratitudine per l’attenzione che riserva ai temi della giustizia, per essere guida di tutti i magistrati”. Lo ha detto il procuratore generale della Cassazione, Luigi Salvato, salutando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario.

CASSANO – Margherita Cassano, primo presidente della Corte di Cassazione: “In calo la durata dei processi. Più impegno contro i femminicidi”. E ancora: “La rapida successione di leggi, soprattutto se ispirate da logiche settoriali, determina i presupposti di possibili incoerenze del sistema complessivo e pesanti ricadute sul funzionamento della giustizia, attesa la stretta interdipendenza esistente tra regole sostanziali e processuali e modelli organizzativi proiettati a garantire la corretta e utile celebrazione di processi nell’osservanza dei diritti fondamentali. Provoca anche incertezze interpretative nella individuazione della regola applicabile”.

SACRA ROTA – “Il discernimento del giudice richiede due grandi virtù: la prudenza e la giustizia, che devono essere informate dalla carità”. Lo ha detto Papa Francesco presiedendo nel Palazzo Apostolico Vaticano l’inaugurazione del 95esimo anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana.

Per il Pontefice, “c’è un’intima connessione tra prudenza e giustizia, poiché l’esercizio della prudentia iuris è mirato alla conoscenza di ciò che è giusto nel caso concreto. Una prudenza dunque che non riguarda una decisione discrezionale, bensì un atto dichiarativo sull’esistenza o meno del bene del matrimonio; pertanto, una prudenza giuridica che, per essere veramente pastorale, dev’essere giusta. Il discernimento giusto implica un atto di carità pastorale, anche quando la sentenza fosse negativa”.

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Ernesto Giusti


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