Crollo a Firenze, il perito del Morandi: “Ipotesi errore di montaggio delle travi”
ROMA – Perchè è successo? Nella tragedia sul lavoro avvenuta a Firenze “il crollo potrebbe essere legato proprio alla tipologia” della struttura “si tratta di prefabbricati in calcestruzzo armato: i materiali sono ottimi, ma se le procedure di montaggio non si eseguono correttamente, basta un urto modesto per provocare il cedimento”.
Lo spiega, in un’intervista a “Il Messaggero”, l’ingegnere Gianpaolo Rosati, docente di Tecnica delle costruzioni al Politecnico di Milano e perito del gip per la tragedia del ponte Morandi, commentando le immagini del cantiere di Firenze.
Secondo il docente, il video fornisce poi un elemento rilevante. “Si vede una trave sulla quale c’è una colonna montata in verticale. In questo caso travi, fondazioni, setti, sono pezzi prodotti in uno stabilimento, fatti arrivare alla resistenza richiesta – aggiunge – e stoccati in magazzino. In Italia questa tecnica viene utilizzata per edifici commerciali e industriali, all’estero anche per abitazioni civili”.
Nel caso specifico di Firenze “travi e colonne già finite vengono portate in cantiere e collegate tra loro. Un po’ come avviene con il meccano. Con questa procedura ci sono fasi di montaggio in cui la struttura è altamente instabile, è sufficiente una debole forza trasversale per provocare il crollo. È rapidissimo. Non si fa in tempo a scappare, nemmeno a voltarsi”.