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Crollo di Firenze, 20 persone interrogate dall’Asl: dirigenti, responsabili del cantiere e colleghi degli operai morti

FIRENZE – Sarebbero già una ventina le le persone interrogate dai tecnici del Pissl (Prevenzione igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro) dell’azienda sanitaria Toscana Centro, ai quali sono state delegate le indagini sul crollo del 16 febbraio 2024 a Firenze.

Nel cantiere Esselunga di via Mariti morirono cinque operai e altri tre rimasero feriti. I tecnici della Asl che si occupano delle indagini per conto della Procura sono otto. Dai giorni successivi al disastro hanno fatto sopralluoghi in varie aziende, alcune delle tantissime che avevano appalti e subappalti per l’opera.

Secondo quanto riferisce “Repubblica”, in edicola oggi 5 marzo 2024, sono stati sentiti a sommarie informazioni alcuni responsabili delle ditte, dei colleghi degli operai, oltre ai vari responsabili del cantiere. Gli investigatori, riferisce oggi l’edizione fiorentina hanno già inviato varie relazioni alla Procura, che dopo aver studiato le carte ha chiesto di fare approfondimenti su alcune questioni. E anche di sentire altre persone.

I pm decideranno chi indagare. Si tratta di un passaggio fondamentale anche per procedere con le perizie, che saranno fondamentali, visto la complessità della materia. Si arruoleranno esperti per chiarire vari aspetti sia per valutare il materiale con il quale era stata costruita la trave che è crollata, distruggendo tre solai, ma anche per verificare manutenzione e montaggio del manufatto.

L’idea era anche di coinvolgere uno degli ingegneri che ha lavorato la Procura di Genova per l’inchiesta sul crollo del ponte Morandi. Gli avvisi di garanzia permetteranno agli indagati di nominare loro consulenti di parte per le perizie.

Il crollo ha avuto conseguenze anche sull’organizzazione dei servizi per la prevenzione e per la ricerca dei responsabili degli incidenti sul lavoro. La Asl prepara un accordo con la Procura cittadina per distaccare alcuni addetti del Pissl negli uffici dei pm. In questo modo le indagini dovrebbero essere più rapide ed efficienti.

Il modello è quello di Prato, dove dopo l’incendio del Teresa moda è stato stretto un accordo tra procura e azienda. Dal punto di vista della prevenzione sono anche aumentati i controlli nel distretto del tessile, anche nelle aziende fiorentine. Ma è importante, sottolineano sempre dall’Asl, che la prevenzione venga fatta formando e informando i responsabili delle aziende e i lavoratori.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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