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Processo Regeni: nuova udienza. Il medico legale:”Giulio torturato con bastonate e bruciature”

ROMA – Quinta udienza oggi, 24 aprile 2024, del processo per l’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito a Il Cairo il 25 gennaio 2016 e trovato morto il 3 febbraio sulla strada che collega Il Cairo ad Alessandria. A spiegare ai magistrati e alla giuria popolare della prima corte d’Assise di Roma, uno dei consulenti della procura che effettuò l’autopsia.

“Quando venne effettuata l’autopsia, vennero evidenziate sul corpo di Giulio segni comuni a “quasi tutte le torture messe in atto in Egitto e descritte, tra cui pugni, calci, uso di mazze, bruciature. Gli accertamenti medico-legali compiuti in Egitto sono stati sotto lo standard minimo e quello che loro descrivono non è compatibile con ciò che abbiamo riscontrato noi. Gli accertamenti medico legali in Egitto sono stati incompleti e poco approfonditi”. Ha dichiarato in aula Vittorio Fineschi, l’anatomopatologo docente e specialista in medicina legale consulente della procura di Roma, .

“L’Egitto – ha proseguito Fineschi – nel corso degli anni ha pubblicato due lavori scientifici sulla tortura, di cui uno relativo a 140 casi con l’elenco delle modalità delle torture poste in essere sui viventi, come persone arrestate e poi torturate anche con trascinamento del corpo, mazze, ammanettamento di polsi e caviglie, bruciature. In un’altra pubblicazione ossia uno studio retrospettivo relativo a 367 casi di torture, avvenute negli anni 2009 e 2010 in Egitto, vengono riportate moltissime modalità di tortura che poi sono state riscontrate anche sul corpo di Giulio Regeni, ad esempio le bastonate sui piedi fino alla frattura di tutte le ossa”. 

Al termine delle oltre 8 ore di udienza il legale della famiglia non ha negato la durezza degli elementi emersi. “Abbiamo visto tutto il male del mondo su Giulio e ne abbiamo ascoltato la minuziosa descrizione – ha detto Alessandra Ballerini -. Giulio, come sappiamo, e ne abbiamo avuto la prova ancora oggi, è stato torturato per giorni e poi gli è stata procurata la morte. Era un’udienza necessaria perché il corpo di Giulio parla e parla anche nel bene perché non gli è stata riscontrata nessuna sostanza tossica”.

caso giulio regeni, Vittorio Fineschi


Ernesto Giusti


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