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Luciano Benetton si ritira: “Mi sono fidato, sono stato tradito”. 100 milioni di deficit. Pronto il rilancio con fondi della famiglia

Luciano Benetton

Un triste viale del tramonto. Soprattutto amaro per uno degli imprenditori italiani con larghe vedute, capace di conquistare il mondo partendo dal paese di Ponzano Veneto, nel Trevigiano. Luciano Benetton, 89 anni, con un’intervista al Corriere della Sera, annuncia l’addio all’azienda di cui è fondatore, racconta di essersi “fidato” e di aver “sbagliato”.

BILANCIO – “Sono stato tradito – ammette con profonda amarezza – nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che c’era qualche cosa che non andava. Che la fotografia del gruppo che ci ripetevano nei consigli di amministrazione i vertici manageriali non era reale”, ha detto al quotidiano il patron del gruppo, lanciando un allarme su un “bilancio drammatico, uno shock che ci lascia senza fiato. Saremo attorno ai 100 milioni”, emerso in uno dei consigli di amministrazione successivi a quello di settembre 2023, in cui il management aveva accennato a qualche problema, ma di minore entità rispetto a quella denunciata.

EDIZIONE – Fonti vicine al gruppo Benetton fanno sapere che sarà “avviato un piano di riorganizzazione e di rilancio di Benetton Group” e che il prossimo 18 giugno è stata calendarizzata l’assemblea dei soci, a seguito della quale l’azionista Edizione introdurrà la necessaria discontinuità nella gestione manageriale della società. Il piano, a quanto riferiscono le fonti, dovrebbe fare affidamento sul sostegno di Edizione, la cassaforte di famiglia, con un intervento da 260 milioni di euro, attraverso un aumento di capitale o con altre forma di finanziamento. Arriva inoltre una correzione del tiro rispetto a quanto denunciato da Luciano Benetton. Le fonti infatti precisano che “la situazione contabile di Benetton Group non presenta un buco di bilancio, ma nei conti dell’anno è emersa una perdita significativa rispetto alle previsioni del piano triennale presentato in passato dal management e dal medesimo confermato fino a pochi mesi fa” e che “Edizione ha sempre supportato la società, sostenendola con 350 milioni di euro solo negli ultimi 3 anni e continuerà a farlo”.

SINDACATI – Per il segretario generale Uiltec Belluno-Treviso Rosario Martines l’annuncio “è stata una doccia fredda”. Ha spiegato che “abbiamo messo in atto varie fasi di riorganizzazione e ristrutturazione negli ultimi 13 anni”. Martines parla proprio del piano triennale del 2020, spiegando che “sapevamo che la situazione non andava bene” ma che l’accordo stretto aveva come obiettivo “arrivare al pareggio di bilancio, pensavamo che quest’anno la situazione fosse meno pesante rispetto agli anni passati”. E afferma: “se andiamo a fare la somma rispetto alle perdite che ha avuto questa azienda sicuramente si parla di quasi un miliardo di euro”.

POSTI DI LAVORO – Martines infine sottolinea che “se andiamo a quantificare le perdite, negli anni l’azienda poteva mettere in atto una procedura di licenziamento collettivo. Grazie a Luciano (Benetton, ndr) non è mai stata messa in atto, perché abbiamo sempre trovato delle uscite su base volontaria”. Il segretario generale Filctem Cgil di Treviso, Massimo Messina, indica che “il problema principale è che di fronte all”ennesima perdita rischiamo posti di lavoro. Ci auspichiamo che non avvenga e si pensi a un rilancio dell’impresa”. “Ci siamo già sentiti con le altre organizzazioni sindacali per poter immediatamente richiedere un incontro urgente all’azienda rispetto situazione data”, dice Messina, aggiungendo che “eravamo un po’ a conoscenza che c’erano delle difficoltà per quanto riguarda la chiusura del bilancio del 2023, ma non conoscevamo l’entità”. 

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Sandro Bennucci

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