Trento: Orsa Kj1 uccisa per ordine del presidente della Provincia. Pichetto Fratin: “La soppressione non è la soluzione”

TRENTO – Stamattina, 30 luglio 2024, è arrivato l’annuncio più triste e crudele, di cui non avremmo voluto dare notizia. E’ stata uccisa l’orsa Kj1. Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, dopo aver revocato le precedenti ordinanze, sospese dal Tar, aveva firmato un decreto di abbattimento per la rimozione immediata del plantigrado, responsabile dell’aggressione a un 43enne francese avvenuta il 16 luglio a Naroncolo (Dro), in Trentino.
Immediate le proteste delle associazioni animaliste che hanno presentato un’istanza cautelare contro la misura, ma senza risultato, perché l’animale è stato abbattuto. La nota della Provincia di Trento: “Questa mattina è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso Kj1 tramite abbattimento. Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare”.
Kj1 – ricorda ancora la Provincia – “era un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l’orsa (classificata ad “alto rischio”) al più presto. L’animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l’uomo. L’ultima risale allo scorso 16 luglio, ai danni di un escursionista”.
L’orsa abbattuta era localizzabile tramite il radiocollare. Era stata catturata il 23 luglio scorso per poi essere rilasciata in natura. In quell’occasione le era stato messo il radiocollare per monitorarne gli spostamenti. Rispetto al 16 luglio, quando Kj1 aveva aggredito un turista francese di 43 anni a Naroncolo (Dro), l’orsa si era spostata leggermente ad ovest, nella zona di Tenno. Il monitoraggio portato avanti tramite il radiocollare aveva permesso di individuare l’area dove l’orsa di muoveva
Un atto vile e cruento per le associazioni animaliste che hanno scelto, giustamente, di presentare denunce ed esposti a Unione europea e procura della Repubblica. Duro intervento anche del ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin che è stato lapidario. “L’ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema. Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a una incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino, compiuta 25 anni fa”. “Certamente – ha proseguito Pichetto Fratin – una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando insieme a Ispra. Ma questa misura, se non accompagnata da un’opera di corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni concordate con le amministrazioni, rischierà di essere insufficiente. Sicuramente come ministro dell’ambiente ribadisco con forza che la soppressione non può rappresentare la prima e unica soluzione da mettere in atto”.
