Sinner: la Wada non si ferma. Chiede nuovi documenti sul caso doping
ROMA – L’agenzia mondiale antidoping, la Wada, ha chiesto un supplemento di documentazione sul caso che ha visto coinvolto il tennista italiano Jannik Sinner. Come è stato confermato da fonti dell’antidoping mondiale, la documentazione è stata richiesta entro 21 giorni all’Itia, il tribunale che ha assolto Sinner per l’uso inconsapevole del Clostebol, e questo allunga i termini per la presentazione di un eventuale ricorso al Tas contro il proscioglimento del numero uno del mondo.
E’ tutta questione di articoli, in questo caso di commi, del Codice mondiale antidoping. All’agenzia mondiale antidoping (Wada), il comma 1.1 dell’articolo 13.8, sono concessi ulteriori 21 giorni dai termini scaduti – nel caso di Sinner alla mezzanotte di ieri – per un eventuale ricorso.
Per il momento la Wada non ha presentato ricorso dal Tribunale arbitrale internazionale dello sport (Tas) di Losanna per obiettare alla sentenza dell’International tennis integrity agency (Itia) comunicata il 19 agosto. L’Itia aveva scagionato Sinner dalla responsabilita’ della doppia positivita’ al doping (Clostebol). Insomma, nei confronti di Sinner, numero uno del tennis mondiale, vincitore degli Australian Open 2024 e due giorni fa dell’Us Open, l’indagine risulta ancora aperta.
La Wada vuole entrare nel dettaglio della vicenda che ha interessato solo la Itia e non il resto dell’antidoping mondiale. La Wada ha ricevuto la scorsa settimana la documentazione richiesta alla Itia. Il ‘caso Sinner’ non sarà concluso prima di dieci giorni.