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Elezioni Usa: fra Vance e Walz, candidati vicepresidenti, duello “civile” in Tv. Ma divisi su tutto

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Il candidato democratico Tim Walz, vice di Kamala Harris (foto dal suo profilo FB)

E’ cominciato con una stretta di mano ed è finito con lo scambio di un paio di battute. In mezzo un dibattito civile, a tratti quasi amichevole: ecco Il confronto tra i due candidati vice, J. D. Vance (con Donald Trump) e Tim Walz (con Kamala Harris), andato in scena negli Stati Uniti in prima serata. Non è scaduto nello scontro, non è tracimato nell’insulto.

I due sfidanti hanno parlato di politica, hanno espresso posizioni opposte su tutto, dall’emergenza migranti all’economia, dalla diffusione delle armi alle trivellazioni petrolifere, dal diritto di aborto al cambiamento climatico, ma hanno parlato, si sono parlati, evitando attacchi personali, insulti, colpi bassi. Non c’e’ stato un vero vincitore, ma nessuno si aspettava che emergesse.

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Il candidato repubblicano J.D. Vance, con Donald Trump (foto dal suo profilo FB)

Tim Walz e JD Vance si sono dati battaglia in un confronto tv che si è aperto con uno scambio sui problemi nazionali e internazionali più impellenti, dall’uragano Helene, che ha devastato gran parte del sudest degli Stati Uniti, ai crescenti timori di una guerra regionale in Medio Oriente. Sia Walz, il governatore democratico del Minnesota, sia Vance, senatore repubblicano dell’Ohio, hanno concentrato molti dei loro attacchi, per lo più lanciati con toni cordiali, sui loro ‘running mate’, Donald Trump e Kamala Harris, come è tradizione nei dibattiti tra candidati alla vicepresidenza. Il dibattito si è svolto nelle ultime settimane di una campagna che è stata caratterizzata da duri attacchi personali.

Il tono acceso della campagna è stato in gran parte sostituito dalle discussioni sui temi politici, con i candidati che a tratti hanno affermato di essere d’accordo tra loro, pur delineando visioni molto diverse sul futuro del Paese.Un esempio. In una fase della discussione, quando Walz ha detto che suo figlio adolescente aveva assistito a una sparatoria, Vance ha espresso empatia. “Mi dispiace”, ha detto il candidato repubblicano alla vicepresidenza, “Lo apprezzo”, la replica di Walz.

Nelle primissime battute del dibattito, nessuno dei due candidati a risposto alla domanda delle moderatrici di Cbs News, Norah O’Donnell e Margaret Brennan, che chiedevano le loro posizioni riguardo a un eventuale “attacco preventivo” contro l’Iran, nel caso Teheran sviluppi un’arma nucleare. Entrambi hanno eluso la domanda: Walz citando la presunta incapacità di Donald Trump come leader; Vance rispondendo che la decisione “spetta aIsraele” e che gli Usa sono al fianco dello Stato ebraico.Sul tema dei cambiamenti climatici, Vance ha sostenuto che gli Stati Uniti sono “l’economia più pulita del mondo” e che le politiche economiche di Kamala Harris, spostando la produzione manifatturiera in economie “sporche”, come quella cinese, peggiorerebbero la situazione. Vance è andato all’attacco sul tema dell’immigrazione illegale. Gli Stati Uniti stanno affrontando una “crisi storica”, ha detto, accusando Kamala Harris di avere “lasciato entrare il fentanyl nelle comunità americane a livelli record”.

Ma il candidato repubblicano non ha risposto alla domanda se un’eventuale amministrazione repubblicana separerebbe dai genitori i figli nati in America degli immigrati illegali, in caso di deportazione. Democratici e Repubblicani “insieme possono risolvere” il problema dell’immigrazione illegale, ma i repubblicani preferiscono “accusare gli immigrati di ogni cosa”, ha detto Walz, sostenendo che gli immigrati vanno trattati con “dignità”.Altro scontro, ma sempre con toni civili, sull’aborto. “E’ un diritto umano basilare”, ha detto Walz, contestando le posizioni repubblicane. Poi, sul tema delle armi. Per prevenire le stragi bisogna “aumentare la sicurezza nelle scuole”. Lo ha detto JD Vance. “Nessuno sta cercando di fare allarmismo e dire: vi prenderemo le armi”, ha replicato Walz, La priorità, ha aggiunto, è “proteggere i nostri figli”.

Ancora, la questione dell’insurrezione del 6 gennaio 2021. La “minaccia alla democrazia” che c’è negli Stati Uniti non è Trump, ma è la “minaccia della censura” di Kamala Harris, ha detto Vance, eludendo la domanda delle moderatrici di Cbs News che gli hanno chiesto se, in caso di sconfitta di Trump, sarebbe pronto ad accettare il risultato delle elezioni. “Mi concentro sul futuro”, ha poi replicato Vance a Walz che gli chiedeva se nel 2020 Donald Trump abbia effettivamente perso le elezioni. “Ovviamente Trump e io pensiamo che ci sono stati problemi nel 2020”, ha poi ammesso.

A conclusione del dibattito, dopo l’appello finale agli elettori, Vance e Walz si sono stretti nuovamente la mano e hanno scambiato battute cordiali. Insieme a loro, le rispettive consorti. “Fidatevi, so cos’è un buon vicepresidente. Il dibattito di stasera ha chiarito che il mio amico Tim_Walz ha le carte in regola”, ha scritto su X Joe Biden. “JD ce l’ha fatta! Walz è stato un disastro con un basso QI, molto simile a Kamala”, il post di Donald Trump su Truth Social.



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