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Cassazione: dubbi su migranti in Albania. Ed è scontro anche sugli sgomberi. Confedilizia: “A disagio vittime, non occupanti”

Nuovo scontro fra la Cassazione e il governo Meloni. La Corte, dopo le criticità espresse sul decreto sicurezza, esprime “dubbi di costituzionalità”, attraverso l’ufficio del Massimario e del ruolo (lo stesso che aveva criticato il testo sulla sicurezza) al protocollo d’intesa siglato con l’Albania. E’ un parere comunque non vincolante. Il governo, infatti, dichiara di voler andare avanti, senza indugi.

La relazione, redatta dall’ufficio della Suprema Corte, getta ombre sull’accordo tra Roma e Tirana mettendo in discussione la compatibilità del Protocollo con “la Costituzione, ma anche con il diritto internazionale e quello dell’Unione Europea”. Una presa di posizione che insieme a quella sul decreto sicurezza riaccende inevitabilmente la tensione tra magistratura ed esecutivo.

A finire sotto accusa, inoltre, sono i dubbi costituzionali legati agli sgomberi delle case. A manifestare perplessità ci pensa Confedilizia: “È preoccupante che dei magistrati si preoccupino del disagio che si provoca a chi deve restituire ciò che ha rubato e non di chi è stato vittima di un furto”, scrive il presidente Giorgio Spaziani Testa citando un passaggio della relazione sul decreto sicurezza.

Parole che la maggioranza cita per andare all’attacco: “Le toghe rosse difendono chi occupa le case”, accusa il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami. Per Maurizio Gasparri di FI è “incredibile che la Cassazione abbia da ridire sugli sgomberi”.

Uno dei compiti dell’ufficio della Suprema Corte – ricorda però l’Anm – “è proprio quello di redigere le relazioni sulle novità normative, evidenziandone anche le eventuali criticità dal punto di vista della tenuta costituzionale”, L’Associazione nazionale magistrati chiede dunque “rispetto nel democratico confronto fra le istituzioni dello Stato”.

Tra i punti contenuti nelle 40 pagine di relazione dei giuristi della Cassazione (che il quotidiano il Manifesto anticipa) si mette in guardia da “numerose possibili violazioni dei diritti costituzionali, da quello alla salute a quello di difesa”. Secondo la Suprema Corte, poi, l’intesa sarebbe d’ostacolo al diritto di asilo. Non ci sarebbero – secondo i giudici – indicazioni necessarie per neutralizzare “il dislivello giuridico derivante dalla extraterritorialità, assicurando ai migranti condotti nei siti albanesi eguali garanzie rispetto ai migranti in territorio italiano”.

Giudizi che, come per il testo sulla sicurezza, finiscono al centro dello scontro politico. La maggioranza ed il governo respingono al mittente le accuse: “Mentre in Europa l’approccio del governo Meloni al contrasto dell’immigrazione irregolare viene adottato come modello di riferimento, in Italia alcuni organi giurisdizionali sembrano più impegnati a ostacolarne l’azione”, è l’osservazione del ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti. “Il governo Meloni – rivendica l’esponente di FdI – andrà avanti”.

Mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato da La Stampa sulle misure per la sicurezza, sostiene che “quello della Cassazione” sia “un esercizio connotato da una forte impostazione ideologica”. Non la pensano così i partiti dell’opposizione.

A finire nel mirino è anche l’ipotesi di mettere in cantiere un nuovo testo che offra uno ‘scudo’ agli agenti, ma non solo. Stando a quanto racconta il quotidiano il Messaggero, il governo vorrebbe estendere le tutele anche ai medici e agli infermieri.


Sandro Bennucci

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