Prato: usura e minacce di morte, un arresto e due indagati

PRATO – Tre misure cautelari a carico di cittadini cinesi accusati di usura ed estorsione sono state eseguite a Prato dalla squadra mobile. Un uomo di 42 anni è finito agli arresti domiciliari e un divieto di dimora a Prato, Pistoia e Firenze per altri due indagati.
Gli agenti della Mobile hanno effettuato oggi, 7 ottobre 2025, anche una serie di perquisizioni, per un’inchiesta per un caso di usura all’interno della comunità cinese. La vittima è una donna orientale di 33 anni che lo scorso giugno, spiega in una nota la procura, ha deciso di collaborare con gli inquirenti denunciando il prestito ricevuto a condizioni usurarie per rinnovare le attrezzature della stireria aperta nella città toscana due anni fa insieme al marito, e le intimidazioni che avrebbe subito dai destinatari delle misure cautelari, suoi connazionali, per ottenere la restituzione dei soldi. Secondo quanto spiegato i tassi avrebbero toccato quasi il 300% a fronte di un prestito iniziale di 20.000 euro. Il 42enne finito agli arresti domiciliari risulta tra l’altro essere già stato condannato, riferisce la procura, a dieci anni di reclusione in via definitiva per un tentato omicidio commesso il 29 aprile 2015 a Prato “ricollegato alla mancata restituzione di somme di denaro, derivanti da forniture di stupefacenti, e porto di armi, e asseritamente coinvolto il 29 agosto 2022 in una sparatoria verificatasi all’interno del locale M2 in via dei Confini.
La donna avrebbe anche ricevuto minacce di morte dirette nei suoi confronti e dei propri bambini, ed è stata anche “rinchiusa in una stanza della base logistica gestita dal destinatario della misura degli arresti domiciliari” che le avrebbe detto “che non avrebbe più potuto vivere a Prato e costringendola a firmare un riconoscimento di debito con la minaccia di ucciderla unitamente ai propri figli. Ulteriori intimidazioni le sono state rivolte nei pressi della propria abitazione”.
