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Scontri corteo Gkn in aeroporto a Firenze: 12 gli agenti feriti. Prognosi da 5 a 7 giorni

Un fermo immagine tratto da un video delle immagini di video sorveglianza dell’aeroporto di Firenze

FIRENZE – Sono in totale 12 gli agenti delle forze dell’ordine rimasti feriti negli scontri dentro l’aeroporto di Firenze di ieri pomeriggio, 18 ottobre 2025, invaso da una frangia di manifestanti staccatisi dal corteo per chiedere la reindustrializzazione della fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze).

Sono 11 poliziotti e un carabiniere, tutti curati nei pronto soccorso degli ospedali fiorentini e poi dimessi in serata con prognosi di guarigione fra 5 e 7 giorni. Ferite lievi e contusioni sono state causate nell’azione di contenimento, con carica e scontri, per respingere i manifestanti dall’area partenza e arrivi dell’aerostazione. L’occupazione dell’aeroporto ha causato il temporaneo stop dei voli e spavento fra passeggeri e personale di servizio.

AGGIORNAMENTO DELLE 13,52

La Digos di Firenze sta esaminando numerose riprese video per identificare i responsabili dell’occupazione dell’aeroporto di Firenze e degli scontri con la polizia quando il corteo di ieri pomeriggio – che rivendicava la reindustrializzazione della ex fabbrica Gkn dismessa a Campi Bisenzio (Firenze) – ha deviato all’improvviso dal percorso preavvisato alla questura per andare a occupare l’aerostazione. Secondo quanto emerge non c’erano solo lavoratori ex Gkn all’iniziativa autorizzata dalla questura.

Tra le migliaia di manifestanti risulta anche la presenza di appartenenti alla galassia antagonista, in particolare di centri sociali venuti da altre città della Toscana e di Italia, come dal Veneto. Alcuni esibivano la bandiera della Palestina sugli indumenti. Gli investigatori della Digos decideranno sulle denunce al completamento delle identificazioni.

Tra i punti da dirimere, secondo quanto emerge, c’è da stabilire come e chi abbia deciso tra i manifestanti di cambiare tragitto, all’improvviso, e di fare irruzione nello scalo, dopo aver sfondato un cordone di polizia, con agenti in numero esiguo rispetto a quello dei soggetti nel corteo.

Fino a quel momento la manifestazione si era svolta in modo pacifico. Era partita dal polo universitario di Novoli che fu costruito al posto della fabbrica Fiat da cui poi è nata la Gkn (semiassi per le auto) trasferita nel nuovo stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze). Ma, arrivato nei pressi dell’aeroporto, pressoché l’intero corteo – così le ultime ricostruzioni al vaglio – si è riversato nella palazzina partenze e arrivi del ‘Vespucci’, anziché svoltare su viale Guidoni come previsto. 

SIULP –  “Copione ormai noto: sfruttano la disperazione di onesti lavoratori per attaccare le Istituzioni”, “centinaia di onesti lavoratori sfruttati nella loro nobilissima manifestazione da un pugno di delinquenti che invece hanno pensato di occupare l’Aeroporto di Peretola” a Firenze “e scagliarsi contro le forze dell’ordine”.

Così in una nota Felice Romano, segretario generale del Siulp, sindacato di polizia, secondo cui “manifestare è un diritto e la difesa dei lavoratori è fondamentale ma riteniamo inaccettabili la violenza e la violazione delle regole” Romano esprime “solidarietà ai tanti colleghi feriti e agli operai che stanno rischiando di perdere il posto di lavoro”, ma giudica “avvilente vedere i soliti malviventi che se ne infischiano di tanti operai onesti che volevano far sentire la loro voce. Alle cronache sono infatti arrivate solo le gesta dei soliti professionisti del disordine che hanno tentato di occupare l’Aeroporto di Firenze andando allo scontro con le forze dell’ordine pur di dare sfogo alla loro irrefrenabile smania di inusitata violenza. Vergognoso l’atteggiamento che adottano oggi questi malviventi, che addirittura assumono anche comportamenti parassitari, sfruttando la disperazione di mamme e padri che rischiano di perdere il lavoro o che l’hanno già perso”.

“Occorre trovare risposte certe e immediate nei confronti di chi pone in essere violenze come quelle che abbiamo registrato all’aeroporto di Firenze”, conclude indicando che “c’è un nuovo fenomeno che va attenzionato, perché si deve trovare la giusta pena anche per quella fascia di manifestanti che non arriva alla violenza vera ma che con atteggiamenti di resistenza passiva, fermi con le semplici mani alzate, permettono ai violenti di farsi strada. Questa è una fascia di manifestanti insidiosa e molto pericolosa che agevola e concorre alla violenza di chi devasta le nostre piazze”.

FUNARO –  “Cose come queste nella nostra città non le vogliamo vedere. Troppi agenti sono rimasti feriti in questa ed in altre manifestazioni. Da parte nostra non c’è solo la condanna, ma rimarrà sempre alta l’attenzione e il lavoro insieme a tutti i livelli istituzionali”.

Così la sindaca di Firenze, Sara Funaro, è tornata oggi, 19 ottobre 2025, a commentare gli scontri dei manifestanti per la Gkn con la polizia dopo una deviazione del loro corteo dentro l’aeroporto ‘Amerigo Vespucci’.

“Trovo totalmente inaccettabile quello che è successo all’aeroporto ieri pomeriggio – ha detto Funaro a margine di un’iniziativa pubblica in città -. Ci tengo a esprimere la mia vicinanza e il ringraziamento alle forze dell’ordine per il lavoro che hanno fatto e anche a tutto il personale dell’aeroporto che insieme alle forze dell’ordine ha cercato di preservare l’aeroporto stesso, i passeggeri e i tanti cittadini che c’erano”.

“Io l’ho sempre detto – ha concluso – che il diritto a manifestare è sempre sacrosanto ma bisogna stare nelle regole, stare nei percorsi. E’ nostro dovere, delle istituzioni, condannare senza ma e senza se l’uscire fuori dalle regole e il manifestare con violenza”. 

COLLETTIVO DI FABBRICA EX GKN – Il giorno dopo il corteo di Firenze per chiedere quando riapre la ex Gkn, allo stabilimento di Campi Bisenzio oggi sono riunite 30 comunità energetiche da tutta Italia, “solidali e complici della reindustrializzazione ecologica della fabbrica”, “noi siamo già al lavoro. Non ci sarà transizione ecologica senza fabbriche socialmente integrate – afferma in un comunicato stampa il Collettivo di Fabbrica – e non ci saranno fabbriche socialmente integrate senza comunità consapevoli, in piedi, mutualistiche. Ieri 10.000 persone hanno fatto una domanda: quando riapre la fabbrica? Nessuna risposta”.

Quello di ieri è stato “il dodicesimo corteo organizzato in quattro anni, al quale hanno partecipato 10mila persone”, aggiunge il Collettivo spiegando nella stessa nota che il corteo del 18 ottobre è stato “solo l’ultimo capitolo e come sempre l’ultimo è il più difficile. In questo caso perché chiamato a denunciare un fatto apparentemente tecnico. Ma in verità di una gravità enorme. Il consorzio industriale pubblico è già arrivato dopo mesi, se non anni di ritardo. La beffa, gravissima, insopportabile: creato ad agosto, non sarà operativo per mesi”.

“Un espediente tecnico, la nomina di un revisore contabile, disaccoppia definitivamente forse i tempi del consorzio da quelli della reindustrializzazione dal basso – afferma il Collettivo di Fabbrica – E questo non poteva non essere conosciuto, saputo, risaputo. Tanto che è difficile non sospettare il dolo. Altri mesi di incertezza e di attesa: questa è la violenza sociale invisibile dall’alto verso il basso. E a cui ci si aspetta che i poveri e i disoccupati rispondano con silenzio e sorrisi”. 


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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