Skip to main content

Esplosione di Calenzano: memoriale alle vittime della strage. Moglie di una vittima: “Quel giorno si è sgretolato tutto”

Il memoriale delle vittime nell’esplosione del deposito Eni di Calenzano (foto dai socila di Eugenio Giani)

CALENZANO (FIRENZE) – Un anno fa, il 9 dicembre 2024, la strage di Calenzano, l’esplosione del deposito di carburanti Eni in cui morirono cinque persone e quasi 30 rimasero ferite. Davide Baronti, Franco Cirelli, Carmelo Corso, Vincenzo Martinelli e Gerardo Pepe i nomi dei cinque operai uccisi. Oggi, 9 dicembre 2025, per Calenzano è stata la giornata del ricordo, con l’inaugurazione di un memoriale per le vittime. Al dolore, si unisce la speranza per un futuro diverso: nel sito Eni di Calenzano, infatti, nascerà un hub per le energie rinnovabili.

“Nessuno sa del tuo valore, nessuno sa della vita, per me meravigliosa, con te. Il 9 dicembre del 2024 alle ore 10:21:51 secondi, tutto si è sgretolato”. Lo ha detto Tamara Franchini, vedova di Carmelo Corso, uno dei cinque lavoratori morti. La donna, con la voce rotta, ha parlato all’inaugurazione del memoriale dedicato alle vittime della strage, in occasione del primo anniversario dell’esplosione. “Quando arrivai insieme a nostro figlio allo stabilimento, non capivo, non potevo realizzare – ha ricordato -. Nessuno sa cosa significhi assistere alla incessante ricerca di un figlio del proprio padre. Sapete niente di Carmelo Corso? Nessuno l’ha visto? E’ mio padre. Qualcuno sa qualcosa? Nessuno sa sentirlo nella stanza accanto piangere e non poter fare niente perché io stessa ero impotente, distrutta dal dolore”. “Nessuno – ha aggiunto – sa cosa significa andare dal medico legale per il riconoscimento del corpo attraverso il Dna. Nessuno sa, vederti in un sacchetto di plastica e sapere che quel tronco umano eri tu. Nessuno sa che l’urna con le tue ceneri ci è stata consegnata il 24 dicembre”.

“Questo 2025 – le parole ancora della vedova di Carmelo Corso – è stato vissuto ricordando ogni giorno che avevamo passato con te fino a ieri, 8 dicembre. È stato come averti ancora con noi, ma da oggi tutto sarà ancora nuovamente diverso, perché proprio da oggi in poi saremo davvero soli”. Davanti al memoriale ha preso la parola anche Maria Giovanna, nipote di Franco Cirelli, un’altra delle vittime. “Un destino troppo crudele per lui che su questa terra è stato un uomo ammirevole. Il nostro eroe super papà, super zio, super fratello, super figlio, super marito, super amico che ad ogni domanda aveva una risposta. In ogni momento le sue battute, le sue risate riuscivano sempre a strappare un sorriso a tutti. Un uomo dai sani principi che aveva un solo obiettivo nella vita, lavorare affinché alla sua famiglia non dovesse mancare mai nulla. E purtroppo adesso, qui, manca proprio lui”. “Il suo sacrificio – ha poi proseguito – come quello di tutti i caduti qui ricordati, continua a parlarci. Ci chiede di essere più giusti, ci chiede di non dimenticare, non solo oggi davanti a questo monumento, ma ogni giorno nei gesti che compiamo e nelle scelte che facciamo”.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo