Skip to main content

Prato: detenuto aggredisce agente alla Dogaia. Sappe:”Preoccupante escalation di violenza”

Carcere della Dogaia a Prato (foto Ministero della Giustizia)

PRATO – Nuova aggressione all’interno del carcere La Dogaia di Prato. Un sottufficiale della Polizia Penitenziaria e’ stato colpito violentemente al volto da un detenuto gia’ noto per comportamenti aggressivi e recidivo in episodi simili. Il detenuto non e’ nuovo a queste aggressioni ed e’ inserito nel circuito dell’Alta Sicurezza per reati di tipo mafioso. Il sovraintendete ferito ha riportato lesioni ed e’ stato costretto a ricorrere alle cure mediche.

A dare la notizia e’ il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Il Sappe in una nota esprime forte preoccupazione per l’escalation di violenza che sta colpendo il personale penitenziario, costretto a operare in condizioni di estrema difficolta’. “La situazione del carcere di Prato e’ gravissima – evidenzia Francesco Oliviero, segretario per la Toscana -la cronica carenza di personale, in particolare nelle figure degli ispettori e sovrintendenti – con scoperture che superano il 60% – rende impossibile gestire con sicurezza un istituto ormai saturo. Nonostante l’impegno quotidiano del Direttore e del Comandante, le criticita’ sono in continuo aumento”. Negli ultimi anni, il numero di detenuti con disturbi psichici e comportamenti violenti e’ in forte crescita, e questi soggetti vengono sempre piu’ frequentemente assegnati a Prato, aggravando la gia’ delicata situazione operativa.

Per questo motivo, “il Sappe chiede con forza al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di intervenire con urgenza, adottando misure concrete per garantire la sicurezza del personale e la tenuta del sistema”, prosegue il sindacalista. “In particolare, si chiede che venga immediatamente sospeso, per un periodo, il trasferimento verso l’istituto pratese di detenuti con profili psichiatrici o altamente problematici, e che venga disposto il trasferimento fuori regione dei soggetti piu’ pericolosi gia’ presenti, per alleggerire la pressione sull’organico e ridurre i rischi per il personale. Il carcere di Prato non puo’ diventare la sede di smistamento per i detenuti ingestibili d’Italia. Il Dap – conclude Oliviero – deve assumersi le proprie responsabilita’ e fornire risposte chiare e immediate, a tutela della sicurezza di chi ogni giorno indossa con sacrificio e onore la divisa della Polizia Penitenziaria”.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo