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Salviamo Firenze: nuovo flash mob all’ex Teatro Comunale. “Vogliamo un 2026 libero dai cubi neri”

Il cubo nero che spunta dai tetti ottocenteschi di Firenze (Foto dai social)

FIRENZE – Il Comitato Salviamo Firenze è tornato a manifestare oggi, 30 dicembre 2025, davanti al ‘cubo nero’, l’ex Teatro Comunale “simbolo di una città abusata, in cui imperversano i fondi di speculazione internazionale e il turismo selvaggio”.

Un flash mob per chiudere simbolicamente il 2025 e chiedere un 2026 “libero da cubi neri” citando i casi del Convitto della Calza, di via San Leonardo e del nuovo Four Seasons. “La magistratura sta indagando, bene, ma la città si è già espressa, non lo vuole, ed ora che ha aperto gli occhi non vuole neanche altro – afferma Massimo Torelli – Il progetto per l’ex Teatro comunale è oggi il simbolo degli errori commessi nella lunga stagione che ha fatto di Firenze la Mecca degli speculatori e dell’overtourism, inchiodando alle proprie responsabilità gli ex sindaci Renzi e Nardella che hanno dichiarato che non lo rifarebbero, e l’attuale sindaca che si difende appellandosi all’iter procedurale. Serve davvero una radicale discontinuità”.

Il comitato chiede però giustizia, “agli uffici tecnici del Comune e soprattutto all’ex sindaco Nardella. E chiediamo di spiegare all’Ufficio Unesco, che sta qui a 100 metri, in via Garibaldi”. Il comitato ha poi presentato un elenco di 13 domande alla giunta: da quanto deve guadagnare una persona senza casa di proprietà per poter vivere in città a quanti alberghi “camuffati da studentati o Spa verranno tollerati e permessi”. In mezzo le richieste di chiarimenti su tanti interventi presenti e futuri che fanno discutere, dall’ex ospedale militare di via San Gallo, all’area ex Ogr della stazione Leopolda. Ma non solo. “Dopo Costa Scarpuccia, il Sodo, via Bolognese e Forte Belvedere vedremo altri scempi sulle colline? Dopo il mostro di viale Belfiore, anche la Giani Tower a Novoli?”.

E ancora: “Santo Spirito, Sant’Agnese, Monte Oliveto, Costa San Giorgio, San Paolino: il patrimonio storico della solidarietà e della cura finirà in un cubo nero? E quali certezze ci sono su San Giovanni di Dio?”.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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