Mps, Comune e Provincia di Siena da Saccomanni

SIENA – Il sindaco di Siena Bruno Valentini e il presidente della Provincia Simone Bezzini hanno incontrato a Roma il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. «Abbiamo rappresentato l’esigenza di coinvolgere il governo perché segua la vicenda della Banca e soprattutto, per quel che ci riguarda, della Fondazione perché il governo consideri il futuro di Mps come una grande questione nazionale –ha spiegato il sindaco Valentini- Bisogna evitare di avere procedure di infrazione dalla Ue ma anche fare in modo che la Banca abbia una propria ripartenza, una adeguata ricapitalizzazione, che non paghi interessi esosi sui Monti Bond e che ci sia un assetto definitivo per la Fondazione che oggi barcolla a causa di un indebitamento scellerato fatto per sostenere l’aumento di capitale».
Per quanto riguarda le ipotesi riguardanti le modalità di vendita di parte delle azioni di Mps detenute dalla Fondazione, Valentini sottolinea di non avere informazioni dirette. Non sarebbe favorevole ad una completa uscita della Fondazione dal Monte.
Per la Fondazione vendere le proprie quote nel Monte dei Paschi di Siena, di cui è maggiore azionista col 33,5%, non sarà una partita facile, a breve sarà alle prese con un maxi-aumento di capitale da 2,5 miliardi. E all’interno dell’ente presieduto da Antonella Mansi lo sanno bene, la vendita di un pacchetto azionario è ancora lontana. Tutto ciò che viene fatto in questi giorni, anche gli incontri della presidente al Ministero dell’Economia, è fatto «nell’interesse dell’ente, per il quale si lavora nella massima trasparenza». La volontà di piazzare le quote del Monte c’è ma è di difficile realizzazione. Per la Fondazione, esposta verso le banche creditrici per 350 milioni di euro, la cessione delle azioni della banca sarebbe l’unica fonte di salvezza per chiudere il debito. Inoltre, il recupero in Borsa del titolo ha permesso la rivalutazione dell’intera partecipazione intorno al miliardo di euro.
