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Operazione BeBa Forestale 3

Da cacciatori a bracconieri: 10 denunciati in Toscana

Operazione BeBa Forestale 1
Anche 2 balestre tra le armi sequestrate dalla Forestale durante l’Operazione BeBa

FIRENZE – Dieci cacciatori sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria nelle province di Firenze, Arezzo, Siena e Grosseto per attività venatoria illecita contro fauna selvatica: in particolare ungulati come cervi, daini, caprioli, cinghiali, ma anche lepri e beccacce.

CARNE E TROFEI – Ne vendevano la carne e ne facevano trofei. Sono state sequestrate ben 45 armi tra cui fucili e carabine, 600  munizioni di vari calibri, 2 quintali di carne surgelata di fauna selvatica in parte già confezionata e pronta per essere venduta, 95 trofei sia completi che parti di trofeo. Sequestrate anche 2 balestre con mirino di precisione e 20 coltelli.

Operazione BeBa Forestale 2
Zampe di ungulato trasformate in un lampada

TELECAMERE A INFRAROSSI – C’è voluta una vera e propria attività di intelligence, anche attraverso pedinamenti con visori notturni e telecamere a infrarossi, messa in atto nell’operazione «BeBa» dal Corpo Forestale dello Stato e dalla polizia provinciale di Firenze, coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze. L’attività dei bracconieri si svolgeva prevalentemente nelle ore notturne. «In oltre 20 anni di servizio – ha ammesso il comandante provinciale di Firenze della Forestale Luigi Bartolozzi – non avevo mai visto un caso di queste  dimensioni».

LA ZONA DI CACCIA – Tutto è cominciato da segnalazioni ricevute all’inizio del 2013 dalla Forestale circa possibili «battute di caccia» illecite nella zona tra Pontassieve e Bagno a Ripoli. Indagini accurate hanno portato all’individuazione di G.C., un fiorentino di 51 anni, che è stato trovato in possesso di un cinghiale ed un daino illecitamente abbattuti e due armi illegalmente detenute.È risultato che l’uomo fosse sprovvisto oltre che della licenza di caccia anche di regolare porto d’armi da oltre 15 anni. Successive indagini hanno accertato che il soggetto non agiva da solo, ma «in associazione» con altri 9 persone sempre con le stesse finalità: bracconaggio per vendita di carne e di trofei. Come la testa di un piccolo daino da usare come appendi cappello. Tutti i denunciati, a piede libero, dovranno rispondere di illeciti penali.

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