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Auto blu: il taglio annunciato dal premier Renzi è ancora di là da venire

Auto blu
Auto blu

Consapevole del grave flop a cui il Governo sta andando incontro nel progetto di riduzione delle auto blu, il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ha inviato un secco richiamo all’ordine agli altri ministri e alle amministrazioni centrali dello Stato sul taglio delle auto blu.  Con una nota del 5 febbraio, ha lasciato solo dieci giorni per comunicare le misure adottate al fine di rispettare le scadenze previste dal governo con il Dpcm del 25 settembre 2014, che ha stabilito le misure dei tagli. Un monito che il ministro ha deciso di diffondere anche via Twitter: «Entro 10 giorni Ministeri e PA interessate devono informare su come si adeguano a diminuzione #autoblu decisa da Governo» si legge in un suo tweet.

La riduzione delle auto blu era stato infatti uno dei primi cavalli di battagli del Governo Renzi e il premier, impettito e deciso come suo solito, aveva proclamato una guerra spietate alle vetture di servizio che, secondo il decreto governativo, dovevano scendere massimo a cinque ad amministrazione. In totale dovrebbero essere un centinaio mentre sono ancora oltre 1.000, nonostante negli ultimi mesi siano scese di 65 unità. Risparmio stimato nel 2015: 43 milioni.

Si ripete, come sempre, la solita storia, il governo lancia proclami a capofitto, incamera lo spot e poi l’esecuzione la lascia ai posteri. Quasi un anno fa Renzi e Madia avevano promesso una decisa sforbiciata allo spreco, imponendo massimo cinque auto – ad uso esclusivo o non esclusivo – per ogni ministero o amministrazione centrale dello Stato con oltre 600 dipendenti. Un tetto ridotto a 4 mezzi se i dipendenti sono compresi tra le 401 e le 600 unità, a 3 tra i 200 e i 400 per arrivare a una sola auto per le amministrazioni fino a 50 dipendenti.

La rottamazione delle auto pubbliche è andata avanti a rilento: quelle blu e grigie erano 55.286 al primo gennaio 2014, a novembre (ultimo dato disponibile) se ne contavano 4.210 in meno. Ma nel frattempo le amministrazioni hanno acquistato 1.276 vetture nuove di zecca. I numeri, alla fine, sono questi: la riduzione si ferma a quota 2.934, il saldo a 53.860 che significa ancora una ogni mille italiani.

I ministeri, ad esempio, sono lontanissimi dal limite fissato, visto che si contano ancora ben 1.153 auto blu: 814 alla Giustizia, 174 alle Politiche agricole, 33 ai Beni culturali, 16 agli Esteri, 14 alla Salute e così via. Di questo passo serviranno altri quattro anni per centrare la riduzione prevista, proprio quanto manca alla fine della legislatura.

Forse anche per questo, per tenere più nascoste le carte,  adesso non è più il Formez, struttura tecnica esterna, a curare la comunicazione dei dati del censimento, ma il ministero della Funzione pubblica. A questo sito, che peraltro risulta aggiornato solo al 25 novembre 2014. Per un governo che fa della pretesa velocità un suo vanto sembra proprio un passo da lumaca

auto blu, Governo Renzi


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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