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Firenze, Jovanotti agli studenti in Ateneo: «Lavorate gratis per fare esperienza». E su Twitter scoppia la rivolta

Firenze, Lorenzo Jovanotti all'Università
Firenze, Lorenzo Jovanotti all’Università

FIRENZE – Lorenzo Cherubini «Jovanotti» da Cortona professore per un giorno all’Università di Firenze, città a cui è legato anche perché nel 2013 l’allora sindaco e oggi premier, Matteo Renzi, gli assegnò il Fiorino d’Oro.

Come tutti gli artisti-intellettuali, anche Jova si lascia andare. E per due ore, al polo di scienze sociali a Novoli, parla in libertà di musica, politica e vita vissuta, in un’aula magna gremita da centinaia di studenti.

L’Italia, dice il professor Jovanotti, «è ringiovanita, e non invecchiata, rispetto a 70 anni fa: il nostro è un paese in subbuglio, che ribolle, che non si sa dove va, sono sintomi di giovinezza. Tutti i dati acquisiti sono saltati, c’è da festeggiare tutti giorni di essere vivi sopravvissuti di andare avanti: gli anziani hanno un futuro ben più certo dei giovani, i ragazzi hanno un casino di scelte davanti a sé questi sono elementi della giovinezza. Dunque l’Italia è un paese tutto da fare».

Twitter, feroci polemiche su Jovanotti
Twitter, feroci polemiche su Jovanotti

Sui temi del lavoro, per Jovanotti «ormai viviamo in un mondo dove un impiego va conquistato, le opportunità non vi verranno a prendere». «Ultimamente ho partecipato a diversi festival in America – ha aggiunto – e vedevo tantissimi ragazzi che lavoravano. A un certo punto ho chiesto: scusate, ma questi chi li paga? Mi hanno risposto: sono volontari, lavorano gratis, ma si portano a casa un’esperienza. Così mi sono ricordato che quanto ero ragazzo anche io lavoravo gratis alle sagre e mi divertivo come un pazzo. Imparavo a essere gentile con le persone, se mi avessero detto non lo fare, vai in colonia, sarebbe stato peggio. Ma per me quel volontariato lì era una festa, anche se lavoravo alla sagra della ranocchia».

In realtà la lode del lavoro gratis a patto che serva a fare «esperienza», con annesse sagre della ranocchia jovanottiane, non sono piaciute. Non tanto agli studenti fiorentini, quanto al popolo dei social network che si è rivoltato pesantemente contro il cantante. Su Twitter in serata impazzava l’ironia, spesso molto sarcastica, e l’hastagh #Jovanotti era fra le primissime tendenze di discussione.

«Jovanotti dal chiedere a D’Alema di cancellare debito, a unica moneta mondiale sino al lavoro non retribuito. Parabola artisti embedded», scrive Guido Bachetti; «da domani piratiamo tutti i cd di Jovanotti per fare esperienza..» attacca Pietro Marchese. Chiara Baglioni lancia invece una doppia provocazione: «Jovanotti perché non inizi tu a lavorare gratis? Tutti al concerto gratis»

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Domenico Coviello

Giornalista

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