Tasse e legge di stabilità 2016: Renzi vieta aumenti a Regioni ed enti locali
ROMA – Renzi in una lunga intervista a Otto e mezzo su La7 ha parlato di tasse, precisando il suo pensiero, e annunciando soprattutto che nella legge di stabilità è previsto il divieto, per comuni e regioni, di aumentare le tasse locali per il 2016.
CASA – Ha affermato il premier: “Cancellare la tassa sulla prima casa, che è “la più odiata” dagli italiani, è una “misura di pancia, anche se non elettorale. La dico berlusconianamente: meno tasse per tutti. Solo che lui ha messo lo slogan sui cartelloni e poi se n’è andato, noi lo facciamo davvero”. Matteo Renzi replica nel modo più netto alle critiche che gli vengono da sinistra sulla scelta di cancellare Imu e Tasi in legge di stabilità. E si dice “anche pronto a mettere la fiducia” pur di difendere una misura invisa alla minoranza Pd come l’innalzamento del limite al contante a 3000 euro.”
TASSE LOCALI – Il presidente del Consiglio difende a spada tratta un impianto che ha come base l’attenzione alle famiglie e al sociale (“600mila euro al bonus bebé”, annuncia) ma soprattutto l’abbassamento delle tasse, sia a livello centrale che locale: “Restituiremo ai Comuni tutto l’equivalente dell’abolizione della Tasi – annuncia – ma c’è una norma che impone a Regioni e Comuni di non alzare le tasse”. E poi nella pubblica.amministrazione ci sarà “un turn over molto duro e il taglio – senza però licenziarli – di 400 dirigenti nello stato centrale e qualche migliaio negli enti locali”.
CASTELLI – Ma non vanno giù a Renzi le dure polemiche che hanno segnato questi giorni, ancor prima che sia definitivo il testo. Sul far pagare la Tasi ai castelli “non ho mai cambiato idea” ma a un certo punto “si è illuminata la lampadina, non posso credere che il dibattito sia tutto legato ai castelli”. Sull’aumento del limite al contante “non è vero” quanto dice “l’amico” Raffaele Cantone, che favorisce l’evasione, perché “è una misura che dà la possibilità di spendere”.