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Toscana, General Electric Nuovo Pignone: 600 milioni di investimenti per il Progetto Galileo

Accordo per 600 milioni di investimenti in Toscana da parte di General Electric
I protagonisti dell’accordo con General Electric

FIRENZE – Saranno impiegate 500 persone, per un investimento di 600 milioni. Obiettivo: far crescere di almeno il 50% gli attuali volumi produttivi e il fatturato di 1,7 miliardi di dollari in 5 anni. Sono i numeri di Progetto Galileo della General Electric, un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo di turbine e compressori nel settore oil & gas da creare in Toscana.

PERSONALITA’ – Per la firma dell’intesa sono intervenuti nel pomeriggio di oggi 31 gennaio a Firenze il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il presidente della Regione, Enrico Rossi, e i responsabili di Generale Electric e Nuovo Pignone. Ma già in mattinata il premier Matteo Renzi aveva incontrato in prefettura il Ceo di Ge, Jeff Immelt, presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti.

PROGETTO GALILEO – Il progetto Galileo prevede in Toscana la concentrazione di tutte le fasi realizzative delle turbine e dei compressori – dalla progettazione all’industrializzazione –, attraverso una partnership pubblico-privata ed è siglato dalla Regione Toscana, Presidenza del Consiglio, Ministero dello Sviluppo economico, Ge Oil & Gas e Nuovo Pignone.

REGIONE TOSCANA – Per il presidente Enrico Rossi quello di Ge è «un investimento importantissimo per la Toscana e per l’Italia, frutto di 20 anni di buoni rapporti tra noi e Ge, rapporti che dal 2010 ad oggi si sono rafforzati. E Ge è radicata a Firenze, Massa, Carrara, Livorno e poi a Piombino». Rossi ha ricordato che General Electric è attiva in Italia con un fatturato di 4,8 miliardi di euro di cui 3,5 in Toscana, che rappresentano poco meno del 5% del Pil regionale, coinvolgendo circa 4.000 lavoratori tra diretti ed indiretti.

JEFF IMMELT – «Noi operiamo in Italia da circa 100 anni – ha dichiarato l’ad dio General Electric Jeff Immelt -. L’intesa di oggi è la riprova delle elevate competenze della forza lavoro locale e rafforza ancora di più la ricerca e lo sviluppo in Italia di tecnologie innovative nel settore oil & gas destinate a tutto il mondo».

ESUBERI SESTO SAN GIOVANNI – Sul tappeto, però, anche il grave problema dei 236 esuberi dichiarati da Ge nel polo industriale di Sesto San Giovanni a Milano. «Bene l’investimento per ricerca e i nuovi ingegneri del polo tecnologico di Firenze – aveva dichiarato in mattinata il segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli -, ma va ritirata la dichiarazione di esubero di 236 lavoratori dell’eccellenza tecnologica di Sesto San Giovanni». Per Enrico Rossi è da lodare l’atteggiamento comunque non pregiudizialmente ostile dei sindacati sull’investimento di General Electric in Toscana, e, ha assicurato il Governatore, sul problema di Sesto «non mancherà l’attenzione» delle istituzioni.

Alla domanda del cronista di FirenzePost, l’amministratore delegato di Ge Italia, Sandro De Poli, si è trincerato dietro il fatto che la questione degli esuberi di Sesto San Giovanni è in una fase delicata e perciò «ogni affermazione in questo momento è prematura».

«Siamo alle battute iniziali – ha invece dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi – quindi io confido, e l’azienda l’ha già dimostrato, di avere un dialogo per trovare delle soluzioni che naturalmente mantengano comunque la presenza su quei territori, e soprattutto che diano una risposta da un punto di vista occupazionale».

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Domenico Coviello

Giornalista

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