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Infanzia: per le diseguaglianze, secondo l’Ocse, l’Italia è in zona retrocessione (32ma su 35 Paesi)

bambini-poveri-italiaPARIGI – Ancora notizie negative per il Governo Renzi dalle istituzioni internazionali, anche se bisogna riconoscere che la situaziome messa sotto accusa non è colpa esclusiva dell’attuale esecutivo, ma rimonta a molti anni addietro. Anzi il Governo attuale sta studiano un piano antipovertà per porre rimedio alla situazione. Un nuovo rapporto Unicef, che classifica 41 Paesi dell’Ue e dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e analizza la disuguaglianza in termini di reddito, istruzione, salute e soddisfazione nei confronti della vita pone però l’Italia al 32.mo posto su 35 paesi Ue/Ocse, cioè in piena zona retrocessione. Facendo un parallelo calcistico, occorrerebbe forse cambiare il mister prima che sia troppo tardi….

Secondo lo studio in Italia piu’ di un quarto (27%) dei bambini vive in case prive di riscaldamento, televisore a colori, lavatrice, riscaldamento e persino senza un pasto proteico al giorno. Il tasso di povertà infantile nel 2013 ha toccato il 17,7%.

La Danimarca e’ in cima alla classifica con valore relativo alla diseguaglianza piu’ bassa tra i bambini. Israele e’ invece nella posizione piu’ bassa in tutti gli ambiti analizzati. In 19 paesi su 41 nazioni di cui sono disponibili i dati, oltre il 10% dei bambini vive in famiglie che dispongono di meno del 50% del reddito medio.

Sul divario reddituale relativo, l’Italia e’ al 35esimo posto su 41 paesi UE/OCSE, sul divario nei risultati scolastici e’ al 22esimo posto su 37 paesi, sulla disuguaglianza relativa nell’ambito della salute (autovalutata) e’ al 28esimo posto su 35 paesi, sulla disuguaglianza relativa in termini di soddisfazione nei confronti della vita e’ al 22esimo posto su 35 paesi. Mentre la disuguaglianza riportata dai bambini nell’ambito della salute e’ aumentata in quasi tutti i paesi trai il 2002 e il 2014, la disuguaglianza nell’attivita’ fisica e in una scarsa alimentazione e’ diminuita nella maggior parte dei Paesi. La disuguaglianza e’ stata ridotta nella maggior parte dei paesi anche per quanto riguarda il saper leggere.

Lo status socio-economico e il genere influenzano atteggiamenti di soddisfazione nei confronti della vita: gli adolescenti provenienti da famiglie piu’ povere avevano una probabilita’ superiore di 10 punti percentuali di aver ridotto il punteggio nella soddisfazione nei confronti della vita e le ragazze, in particolare tra 13 e 15 anni, avevano piu’ probabilita’ rispetto ai ragazzi di finire in fondo a questa classifica.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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