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Fiorentina: Pantaleo Corvino superstar. I retroscena del ritorno. Bernardeschi punto fermo della nuova squadra

Pantaleo Corvino: il ritorno nella casa Fiorentina dopo 4 anni
Pantaleo Corvino durante la conferenza stampa al Franchi: il ritorno nella casa Fiorentina dopo 4 anni

FIRENZE – L’impatto? Travolgente: come se invece di un dirigente di peso fosse arrivato un attaccante. Ecco il ritorno da superstar di Pantaleo Corvino al Franchi, con al collo la sciarpa del compianto tifoso Mario Ciuffi. Un ritorno denso di curiosità, attese, aspettative. Ma anche con un retroscena che è un po’ il segreto di Pulcinella: nel senso che i Della Valle, dopo la grande delusione provata con l’investimento su Mario Gomez e gli anni successivi passati a vivacchiare su giocatori in prestito e in qualche caso anche rotti, si sono ritrovati con una squadra da rifare. O da rifondare. Pradè? Bravo e persona perbene, ma pronto a chiedere soldi per andare al mercato. Da qui la necessità di uno che sappia far la spesa con un borsellino quasi vuoto. Di più. Uno che deve addirittura provvedere a metterceli quei pochi soldi nel borsellino prima di poterlo aprire per spendere. Per questo i Della Valle, che lo avevano cacciato con ignominia dopo lo 0-5 in casa con la Juve, 4 anni fa, gli hanno chiesto di tornare. Promuovendolo: non più direttore sportivo, ma direttore generale. Con pieni poteri. Faccia lui. Purchè faccia.

Federico Bernardeschi
Federico Bernardeschi

VIVAIO – C’è da ricostruire tutto. In un mercato reso ancora più difficile dalle nuove regole che impongono di avere una rosa con almeno quattro under 21 e almeno quattro giocatori provenienti dal vivaio. Morale? Sarà una Fiorentina costretta a puntare sui giovani. O meglio costretta a scommettere sui giovani. Anche sconosciuti. Del resto, proprio Covino, nel Bologna, portò l’ignoto Diawara scovato nelle file del San Marino. Per questo, durante la conferenza stampa, gli ho chiesto se sognasse ancora di formare una squadra composta completamente da ragazzi provenienti dal vivaio. Ho aggiunto, per aiutarlo, di ricordare la Fiorentina yè-yè del 1966: conquistò la Coppa Italia con Merlo, De Sisti e Chiarugi. E tre anni dopo vinse lo scudetto. Corvino ha capito l’insidia delle mie parole: cioè dover ammettere che la Fiorentina non potrà permettersi una campagna acquisti lussuosa. Ovvio che i tifosi debbono aspettarsi una sorpresa. O una scommessa. In sostanza dovrebbero aver pazienza prima di pensare in grande. E lui? Sostanzialmente ha ammesso che i proprietari della Fiorentina gli hanno affidato un incarico gravosissimo. Però promette comunque una Fiorentina da primi posti. Indomabile Pantaleo!

Paulo Sousa
Paulo Sousa

RITORNO – Ha detto: «Per me è un ritorno a casa, in una città e in una società dove mi sento in famiglia, torno per mantenere ai vertici la Fiorentina e per cercare di vincere tutti assieme. Ho trovato subito sintonia anche con Paolo Sousa, uniremo la nostra voglia di vincere e le nostre energie, le stesse della nostra proprietà. Ripartiremo dalla rosa che è importante, grazie al lavoro di Daniele Pradè, e punteremo a rendere la squadra più italiana anche lanciando e cercando giovani talenti: Bernardeschi è l”esempio, un patrimonio da cui ripartiremo la prossima stagione». Accanto a lui Mario Cognigni, il cosiddetto presidente esecutivo, l’uomo che tiene i cordoni della borsa.

DIRETTORE SPORTIVO – Rui Costa? Non verrà, com’era stato facile pronosticare. Al Benfica è un re: ha potere e ottimo stipendio. Al suo posto un altro portoghese, nel ruolo di direttore sportivo: Carlos Freitas (uomo vicino a Paulo Sousa, par di capire), ex Braga e Sporting Lisbona. Confermati anche i contatti avviati con l’ex viola Martin Jorgensen, danese che conosce il calcio scandinavo e, in generale, nord europeo. Dovrebbe avere un ruolo in Fiorentina anche lui. Ma sopra a tutti, come dominus assoluto dell’area tecnica, ci sarà lui: Pantaleo. Tornato e deciso a restare almeno tre-quattro anni: il tempo necessario, ha lasciato intendere, per costruire una squadra di giovani capaci di vincere.

Bernardeschi, Fiorentina, Pantaleo Corvino


Sandro Bennucci

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