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Gaza, Tajani: “Lavoriamo per due Stati”. Padre di Shani Louk: “Il ritorno del corpo di mia figlia è risposta alla famiglia”

Shani Louk, la 22enne tedesca-israeliana rapita da Hamas e morta forse decapitata. Il corpo è stato ritrovato dai soldati israeliani

ROMA – “Lavoriamo per rilanciare il dialogo politico e arrivare a due Stati che convivano in pace e sicurezza. Lo ribadiro’ al ministro palestinese Mustafa quando lo incontrero’ nei prossimi giorni a Roma”. E’ un passaggio del videomessaggio inviato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al forum ‘Verso Sud’, organizzato a Sorrento da ‘The European House Ambrosetti’. Il vicepremier ricorda come il quadro internazionale sia complesso e si sofferma poi sulla guerra in Medio Oriente e sulle tensione nel Mar Rosso.

“L’Italia – argomenta – e’ impegnata a fare del nostro G7 uno strumento di pace, stabilita’ e crescita. A Gaza sosteniamo il cessate il fuoco per la liberazione degli ostaggi israeliani e l’accesso degli aiuti umanitari nella Striscia. Per questo stiamo lavorando con ‘Food forGaza‘, che sta facendo da punto di raccolta delle migliori forze del sistema Italia”. Il Governo e il ministero degli Esteri “seguono con attenzione le tensioni nel Mar Rosso – spiega Tajani – che mettono in pericolo la liberta’ di navigazione.

Intanto arriva la conferma che l’esercito israeliano ha recuperato a Gaza i corpi di 3 ostaggi uccisi da Hamas al Nova Festival il 7 ottobre. I loro cadaveri erano stati portati dai miliziani nella Striscia e tra loro c’è anche quello di Shani Louk, l’israelo-tedesca di 23 anni la cui foto, su un pick up dei miliziani di Hamas e forse già morta, fece il giro del mondo.

“Il ritorno del corpo di Shani è la risposta definitiva per la nostra famiglia”, sono state le meste parole del padre della ragazza, Nissim Louk.

L’annuncio del portavoce militare Daniel Hagari, in una conferenza stampa, ha fatto ripiombare il Paese, alla vigilia dello Shabbat, in un’atmosfera di dolore e di rabbia mentre Israele continua con le sue operazioni a Rafah e Jabalya. Nonostante l’occidente gli chieda di fermarsi. Con l’Italia che si è fatta promotrice di una lettera, firmata anche dai ministri degli Esteri di 13 Paesi, al ministro israeliano, Israel Katz, in cui si sottolinea la contrarietà ad un’operazione su vasta scala nella città al confine con l’Egitto.

Tornando ai corpi degliostaggirecuperati a Gaza, oltre a Shani ci sono quelli di Amit Buskila (28 anni) e Itzhak Gelerenter (56). Tutti e tre erano al Festival musicale di Nova vicino al kibbutz Beeri, attaccato da Hamas il 7 ottobre. Erano riusciti a fuggire, rifugiandosi nel kibbutz di Mefalsim a ridosso dall’enclave palestinese. Ma sono stati raggiunti dai miliziani della fazione islamica “uccisi in maniera atroce”, ha detto Hagari senza specificare in quale parte di Gaza siano stati trovati, grazie ad un’azione congiunta di intelligence tra lo Shin Bet (la Sicurezza interna di Israele) e l’esercito stesso avviata sulla base di “informazioni ottenute durante gli interrogatori dei terroristi catturati”.

I resti sono stati portati in Israele per il riconoscimento, mentre il premier Benyamin Netanyahu ha detto di avere il “cuore spezzato per una perdita così grande”. Poi ha aggiunto che Israele “riporterà a casa tutti gli ostaggi: vivi e morti”.

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