Firenze, rivolta cinesi: due arresti da parte dei carabinieri. Proseguono gli accertamenti
FIRENZE – I carabinieri hanno eseguito due arresti di altrettanti cinesi accusati di resistenza a pubblico ufficiale ieri durante i tafferugli a Sesto Fiorentino. Si tratta del titolare dell”impresa controllata che avrebbe tentato di impedire l”ispezione e di un altro connazionale, che dopo i primi disordini nel capannone, avrebbe cercare di impedire l’uscita di mezzi e ambulanze bloccando il cancello e aprendo il
portellone di una delle ambulanze. Proseguono intanto gli accertamenti anche da parte della digos per ricostruire la dinamica dei disordini e le eventuali responsabilità dei singoli manifestanti.
La situazione a Sesto Fiorentino è tornata alla normalità dopo le due della notte scorsa. I cinesi che hanno dato vita ad una rivolta a cui sono seguiti tafferugli sono stati dispersi dalla polizia e altri si sono allontanati da soli nelle vie limitrofe a piazza Marconi. Dopo l”ultima carica sono rimasti contusi in modo lieve due poliziotti e un carabiniere. La protesta era cominciata verso le 18 di ieri sera con i primi
tafferugli tra agenti e alcune decine di cinesi ed ha poi assunto toni concitati con il passare delle ore.
Sulla vicenda è intervenuto il governatore della Tocana, Enrico Rossi. Che ha detto: “Un controllo della Asl in un’azienda cinese a Sesto Fiorentino provoca una rivolta e scontri con le forze dell’ordine. Sia chiaro: il progetto della Regione Toscana per la sicurezza sul lavoro andrà avanti. Né per la sicurezza, né per l’ambiente, né per le tasse devono essere consentite aree di illegalità. Eguali nei diritti e nei doveri. Chi ha sbagliato dovrà pagare”.