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Pensioni: il Governo lima le proposte in vista dell’incontro con i sindacati

poletti

ROMA – Si stringono le fila degli interventi sulla previdenza da inserire in finanziaria in vista dell”incontro tecnico con i sindacati che si terrà lunedì 12: secondo tecnici vicini al dossier nel caso che non bastino le risorse per tutti i capitoli aperti potrebbe ridursi il periodo di anticipo rispetto all’età di vecchiaia dai tre anni ipotizzati inizialmente a due. “Si stanno cercando le risorse per arrivare a tre – spiegano – ma ci si potrebbe fermare a due”. Questo significherebbe che nel 2017 potrebbero uscire solo coloro che compiono nell”anno 64 anni e 7 mesi e che quindi sono nati prima di giugno 1953 (e uscirebbero a fine anno). Si confermano tutti gli altri capitoli di intervento previsti mentre prende quota l’ipotesi di ridurre gli anni di contributi per la pensione anticipata dei lavoratori precoci da 42 a 41 (oltre i 10 mesi dell”aspettativa di vita).

Ecco in sintesi le questioni sul tappeto:

APE, ANTICIPO PENSIONISTICO, VERSO RIDUZIONE PERIODO A 2 ANNI

Il periodo di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia potrebbe limitarsi a due anni rispetto ai tre inizialmente annunciati. La questione non è ancora chiusa e si stanno cercando le risorse per mantenere i tre anni. I costi per tre anni sarebbero appena superiori a 500 milioni e si concentrerebbero sulle situazioni di disagio come quelle dei disoccupati, disabili o coloro che hanno parenti disabili da accudire. Non ci dovrebbero essere risorse per l’anticipo ”volontario”, ovvero quello di chi non ha perso il lavoro e non rischia di perderlo quindi per queste persone l”anticipo sarà poco conveniente perché di fatto pagato interamente dal lavoratore.

PENSIONI MINIME

Si conferma l’intenzione di estendere la platea di coloro che percepiscono la ”quattordicesima” (ora 2,2 milioni di persone) senza però incrementarne l”importo (o, nel caso si faccia, in misura minima). Si dovrebbe comprendere nel beneficio coloro che hanno un reddito personale complessivo e non solo pensionistico tra 1,5 e due volte il minimo. La quattordicesima vale tra i 336 euro per chi ha meno di 15 anni di contributi e 504 per chi ha oltre 25 anni di contributi ed è erogata una volta l’anno a luglio. Questa misura dovrebbe costare circa 500-600 milioni.

PRECOCI

Per chi ha lavorato almeno un anno prima di averne compiuti 18 sarà possibile andare in pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi invece dei 42 e 10 mesi previsti dalla legge per il resto dei lavoratori. Questa misura potrebbe essere addirittura più costosa dell”Ape con oltre 500 milioni da stanziare dato che 41-42 anni fa era frequente che un giovane cominciasse a lavorare prima dei 18 anni.

RICONGIUNZIONI ONEROSE

Il Governo ha intenzione di rendere possibile l”unificazione dei periodi contributivi evitando costi aggiuntivi.

USURANTI

È confermata anche l’intenzione di rendere più semplice l”uscita per chi è stato impegnato a lungo in attività usuranti allargando le maglie delle attività considerate.

Ape, pensioni, Poletti, proposte, sindacati

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