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Grandi opere: Renzi come Berlusconi, faremo il ponte sullo stretto

saliniMILANO – In occasione della celebrazione per i 110 anni della Salini-Impregilo alla Triennale di Milano, il premier Renzi si lancia in una promessa dal carattere smaccatamente elettoralistico-referendario. Riprendendo un vecchio progetto berlusconiano, bocciato proprio dalla sinistra e dai verdi, afferma trionfante e a petto in fuori, come sua abitudine: «Sul Ponte sullo stretto di Messina noi siamo pronti, noi ci siamo. Dobbiamo completare il collegamento tra Napoli e Palermo – ha detto il premier – togliere la Calabria dall’isolamento e rendere la Sicilia più vicina creando centomila posti di lavoro. In questo vi sfido – ha detto rivolgendosi a Pietro Salini, ad di Salini-Impregilo – e se voi siete nella condizione di portare le carte e sbloccare quello che è fermo da dieci anni, noi ci siamo”.

Il premier, sempre  accondiscendente e prodigo di promesse (e di quattrini) verso la grande industria ha invitato la lepre a correre. Immediata l’entusiastica adesione del costruttore: “se lo facessimo (da domani, ndr) lo completeremmo in sei anni. L’opera – ricorda – è già in concessione e creerebbe 100 mila posti di lavoro al Sud. Probabilmente Renzi – ha osservato – si riferiva ai progetti che dobbiamo riprendere a discutere con Ferrovie ed Anas, gli stakeholder quando ha parlato di carte da sbloccare. Dobbiamo preoccuparci essenzialmente – commenta Salini – di rendere l’opera il meno impattante possibile sui conti dello Stato, se creiamo le condizioni perché si possa investire nel nostro Paese, il ponte lo possiamo costruire con i soldi degli altri”.

Immediate le critiche di opposizioni, verdi, M5S e le accuse di passo smaccatamente elettorale. vedremo se anche questa promessa finirà come molte altre del rottamatore, cioé con un nulla di fatto, o se invece avrà un seguito. Molti politici meridionali ricordano, non a sproposito, che Renzi si ricorda del Sud solo in prossimità di appuntamenti elettorali, ma rientra nei comportamenti normali dei politici.

Ma il commento più sarcastico arriva dal quasi omonimo del premier, il Presidente del Codacons, associazione dei consumatori, Carlo Rienzi: «le affermazioni odierne di Matteo Renzi sul Ponte sullo Stretto sembrano uno scherzo di Carnevale agli italiani, fatto in largo anticipo. Prima di parlare di progetti faraonici come il Ponte sullo Stretto, Renzi farebbe bene a portare a termine le 868 opere incompiute esistenti in Italia e dire ai cittadini dove troverà 1,4 miliardi di euro necessari per il completamento dei lavori. Facile fare annunci a voce, molto più difficile se non impossibile reperire le risorse necessarie per la realizzazione del maxi-progetto, usato da tutti i governi come spot elettorale di facile presa sui cittadini. Ricordiamo al nostro Premier che in Italia esistono ancora 868 infrastrutture non portate a compimento censite dal Codacons, che hanno già prodotto un immenso spreco a carico dei cittadini pari a 4 miliardi di euro, e per la cui realizzazione definitiva serviranno almeno altri 1,4 miliardi.»

 

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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