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Lavoro, voucher: caos dopo lo stop. Black out per attivazioni su sito Inps. Ma c’erano troppi abusi

ROMA – Dopo lo stop del governo, nasce il caos voucher. La cancellazione immediata ha provocato disagi. Ma a questo si è aggiunto il black out totale anche per chi, avendo prudentemente acquistato i buoni  in precedenza, non è riuscito ad attivarli. Impossibile farlo sul sito Inps. L’istituto ha spiegato le difficoltà con la necessità di adeguare il software: «E’ stato infatti necessario procedere a modifiche tecniche in modo da inibire l’acquisto e il pagamento e lasciare in essere solo il processo di attivazione». Comprensibili le proteste, ma forse bisognerebbe porsi qualche domanda: c’era stato o no un abuso dei voucher? Avevano sì o no sostituito, di fatto, le assunzioni regolari in base ai contratti di lavoro? I giovani erano, si o no, costretti ad accettare i voucher per poter avere uno straccio di lavoro precario e senza nessuno sbocco? Chi protesta (soprattutto alcuni imprenditori che in questi anni di crisi hanno guadagnato molto) dovrebbe porsi queste domande. E fare un esame di coscienza profondo.

Tutto il giorno i centralini delle associazioni sono stati infuocati con molte mail di protesta di imprenditori furiosi.
«Ho comprato i voucher e ora non li riesco ad attivare», dice una imprenditrice. «Ho un cameriere in permesso e pensavo di poterlo sostituirlo chiamando una persona con un voucher, non l’ho potuto fare. Pensavo ci fosse una fase transitoria fino al 31 dicembre», afferma un ristoratore incredulo degli effetti immediati del decreto.

L’arrivo immediato della tagliola ha certo provocato più che qualche disagio. E forse anche qualche pasticcio. Mentre dai tabaccai i tagliandi scarseggiavano già venerdì mattina prima del Cdm, a causa dei massicci acquisti del giorno precedente, alle Poste ne sarebbero stati venduti anche sabato, il giorno dell’entrate in vigore dello stop per decreto. Questi non saranno attivabili e quindi bisognerà prevedere una procedura di rimborso. Le lamentele arrivano soprattutto dalle categorie che più utilizzavano questa formula di pagamento del lavoro: agricoltori, esercenti di bar, organizzatori di eventi, ristoratori.

«Era uno strumento utilissimo per le imprese, ora non sappiamo come fare – protesta a sua volta il presidente
della Fipe Lino Enrico Stoppani – In vista dell’estate, con i picchi del lavoro stagionale, con l’attività che cresce, altro
che abusi, ne abbiamo un bisogno urgente. Siamo tempestati di chiamate, non le sto a dire gli epiteti», racconta il
direttore della Confesercenti della provincia di Bologna, Loreno Rossi. La risposta, tuttavia, sarebbe semplice: fare i contratti. 

I consulenti del lavoro, che per primi hanno denunciato il black out del sito, hanno messo in dito anche su un altro
problema. L’improvvisa quanto drastica abrogazione dell’intera normativa sul lavoro accessorio determina la
conseguenza che per i voucher già acquistati e utilizzabili fino al 31 dicembre del 2017, come previsto dallo stesso decreto legge approvato venerdì scorso 17 marzo dal Consiglio dei ministri e già entrato in vigore, manca una qualsiasi norma di riferimento. Una situazione, insomma, di vuoto normativo. Bene: che questo vuoto normativo sia riempito: con vere assunzioni.

contratti, inps, Lavoro, vouche


Ernesto Giusti


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