Investire su Firenze

FIRENZE – Non è un bel momento per l’editoria. Negli ultimi mesi il panorama informativo di Firenze e della Toscana si è notevolmente impoverito. Due quotidiani hanno cessato le pubblicazioni, alcune televisioni sono scomparse e molte emittenti radiofoniche e televisive hanno ridotto, se non azzerato, lo spazio dedicato all’informazione e all’approfondimento.
Parte da questa fotografia, e dalla consapevolezza che quante più voci nel campo dell’informazione ci sono tanto maggiore è la libertà all’interno di società, la sfida di alcuni amici che hanno deciso di fondare una nuova società editoriale, la Toscana comunicazione srl, e di aprire il giornale on-line Firenze Post.
Sappiamo di non aver inventato niente di nuovo e di non poter competere con le grandi corazzate dell’informazione, ma abbiamo anche l’ambizione di voler aggiungere una voce autorevole e originale nel panorama cittadino e regionale. Proveremo a farlo con le armi dell’interesse generale e del coinvolgimento, quelle che nei giornali anglosassoni vanno sotto l’appellativo “People first”.
Il sito prevede tre sidebar o, per dirla come ai tempi della carta stampata, “tre colonne”: la prima riservata alle hard-news (notizie aggiornate su fatti di cronaca), la seconda destinata agli approfondimenti e alle inchieste, la terza tutta per i lettori, con le interazioni Twitter, Facebook, Google Plus e i blogger, i nostri speciali commentatori, ai quali va un grandissimo ringraziamento per aver accettato senza esitazioni di partecipare a questa sfida.
Firenze Post è anche già utilizzabile con una piattaforma semplificata e di più agile lettura per gli smartphone ed è visibile su Youtube un canale che ci auguriamo si arricchisca anche con i video di chi vuol segnalarci un fatto, un evento, una storia.
Inoltre, tutti i nostri collaboratori (giornalisti, blogger, fotografi, video-maker etc.) hanno accettato di non riservare il copyright per se stessi e neanche per Firenze Post. In un momento in cui lo stesso concetto di diritto d’autore è soggetto a una revisione giurisprudenziale, sociale e anche economica, il sito lavorerà attraverso gli Open data: non ci sarà un copyright riservato, che oltretutto in un giornale on-line è più che altro un modo per “impaurire” e scoraggiare riproduzioni senza una vera tutela legale, il materiale presente sul sito (testi, audio, video) avrà invece la licenza Creative Common, che di fatto autorizza chiunque a riprodurre il materiale per scopi non pubblicitari con il solo obbligo di citare la fonte.
Creare un nuovo giornale on line è una sfida appassionante e impegnativa insieme. Volerla realizzare partendo dall’affidabilità di una società a responsabilità limitata a capitale diffuso, un “core team” particolarmente appassionato di giornalisti, tanti collaboratori e blogger che ci “hanno messo la faccia” è un ottimo punto di partenza.
Naturalmente, non basta. Il giudizio vero, l’unico che conta davvero, sarà quello della Rete, sarà quello dei lettori, sarà quello di chi ci “googlerà”, troverà interessanti o meno i nostri post e deciderà se tornare sulle nostre pagine; il giudizio vero lo farà chi ci seguirà sui social e chi magari ci invierà qualche segnalazione per mail; il giudizio vero lo farà il mercato e lo faranno quelle aziende che, in un momento di crisi, avranno la volontà di investire nei nuovi media e su Firenze Post.
Partendo da buoni outsider, oggi sappiamo che solo puntando sulla qualità il sito potrà arrivare, col tempo, a quei profitti che significano indipendenza e prosecuzione di un’attività che è a sua volta un investimento su Firenze, la Toscana e la libertà d’informazione.

pbfirenze
mi sembra un buona partenza, bravo