
Jovetic-Ljajic show: la notte di Roma si tinge di viola

FIRENZE – Aveva invocato la gara perfetta, Vincenzo Montella. E la Fiorentina lo ha accontentato. Espugna (2-0) l’Olimpico, centrando un successo importantissimo che la lancia al quarto posto in classifica, ancora nella scia di un Milan che rischia di pagare le fatiche di coppa e quindi in piena bagarre per la Champions League. Ciò, mentre altre squadre che lottano per l’Europa come Napoli, Inter e Catania, sembrano vivere quel momento delicato che gli uomini di Montella hanno attraversato – e superato – a gennaio.
Ma al di là del successo, quella viola a Roma è stata un’autentica prova di forza, che assume un valore doppio perché arriva finalmente lontano dal Franchi, dove – soprattutto nel girone di ritorno – erano maturate quasi esclusivamente figuracce. E se nel finale si è dovuto esaltare su un paio di mischie – bella soprattutto la parata su Floccari -, per tutto il primo tempo Viviano ha inoltre praticamente fatto lo spettatore.
Oltre al gol, Jovetic si è invece reso pericoloso in almeno un altro paio di circostanze, a testimonianza di una supremazia territoriale della Fiorentina mai in discussione. Nonostante le condizioni precarie del terreno a causa del fortunale che si è abbattuto su Roma prima della partita, Montella non ha rinunciato al classico gioco imperniato sul palleggio.
Anche il primo gol è arrivato al termine di un’azione manovrata impostata da Ljajic in cui ci ha messo lo zampino Borja Valero con uno splendido velo che ha liberato Jovetic ai 16 metri. A differenza delle ultime due partite, il montenegrino è apparso molto più tonico. Quasi come se le fortune della squadra dipendessero dai suoi umori visto che anche contro l’Inter aveva sfornato un partitone e per i viola era stata una serata memorabile.
L’uomo in più di questo girone di ritorno per la squadra di Montella è comunque probabilmente Adem Ljajic. Quattro centri nelle ultime quattro partite, il serbo continua a sciorinare anche una vasta gamma di repertorio. Stavolta ha trovato il centro su punizione e al di là del cadeau di Marchetti, il fatto che un piazzato da buona posizione sia stato lasciato calciare a lui, certifica come stia crescendo la fiducia dei compagni nei suoi confronti. All’Olimpico ha giocato largo, come quarto di sinistra nella sorta di 4-1-4-1 con cui Montella ha imbrigliato lo schema della Lazio. Quanto sia più maturo rispetto agli anni passati, lo dimostrano poi i sorrisi dispensati quando il tecnico lo ha richiamato in panchina per lasciare spazio a Llama.
A parte i due amici-attaccanti slavi, il protagonista di serata è dunque proprio il tecnico che ha indovinato tutte le mosse, dalla scelta dell’inedito modulo all’impiego dei vari Migliaccio, Savic e Tomovic. Ma a parte i due bomber, i migliori in campo per la Fiorentina sono stati i soliti Pizarro e Borja Valero, padroni assoluti del reparto nevralgico.
Sono dunque loro quattro – gli esperti centrocampisti e i rampanti attaccanti – a lanciare uno sprint che durerà dieci partite ma a cui i viola arrivano sicuramente lanciati e sospinti dall’entusiasmo di una città che domenica prossima contro il Genoa riempirà il Franchi in attesa di buone notizie dagli altri campi come in questa giornata.