Toscana: disoccupati al 9%, il dato peggiore dal 1990
FIRENZE – ll mercato del lavoro, nonostante segnali di una resilienza superiore a quella di altre regioni, è in ripiegamento anche in Toscana. Le previsioni segnalano come, a fronte di un aumento della partecipazione al mercato del lavoro, già osservato nei primi tre trimestri del 2012, il tasso di disoccupazione si attesterebbe nel 2013 intorno al 9 per cento il peggiore dal 1990 nella regione. In generale si assiste ad un graduale, ma costante, dimagrimento degli occupati e delle posizioni di lavoro, a fronte di una crescita della disoccupazione ed, in particolare, di quella a lungo termine. Inoltre la dinamica del lavoro è sempre più ingessata all’ingresso, con la conseguenza di una crescita consistente di coloro che sono alla ricerca di un primo impiego. Sebbene la crisi non faccia sconti a nessuna generazione, sono soprattutto i più giovani a pagarne le conseguenze. Il miglioramento della congiuntura occupazionale passa inevitabilmente per la ripresa del ciclo economico e per l’allentamento delle politiche di austerità che, deprimendo la domanda aggregata, impediscono la creazione di posti di lavoro: non solo in Toscana, ma in tutta l’Europa.
Malgrado questi dati sconfortanti pare tuttavia che il mercato del lavoro nel Granducato mostri una non indifferente capacità di resistere alla crisi, anche grazie agli ammortizzatori sociali e alla flessibilità, meglio di quanto ci sarebbe aspettati dalla caduta del Pil. Uno degli strumenti che stanno consentendo la tenuta dell’occupazione in Toscana è la cassa integrazione: nel periodo gennaio-novembre 2012 le ore autorizzate sono state poco meno di 50 milioni, equivalenti a 34.900 posti di lavoro equivalenti (in tutto sono stati coinvolti, per periodi differenti, circa 100.000 lavoratori). Nel dettaglio, ci sono state oltre 19 milioni di ore rispettivamente per la Cig straordinaria e per la Cig in deroga, e 10 milioni di ore per la Cig ordinaria.
”Su questo fronte – ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Gianfranco Simoncini – c’è un confronto aperto con il Governo sul quale, come Regioni, non abbiamo intenzione di mollare la presa. Dopo il parziale sblocco dei pagamenti per il 2013, resta aperta la questione del completamento dei pagamenti per il 2012 e per la copertura degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2013, essendo le risorse assolutamente insufficienti rispetto alla spesa storica ed in particolare all’aumento nell’utilizzo della cassa registrato a gennaio”.
”Se non avremo un Governo a breve, ad esempio, a luglio – ha aggiunto Simoncini – non ci sarà un euro per la cassa integrazione in deroga, oppure non saremo in grado di affrontare le politiche industriali, i problemi che ha il nostro apparato produttivo in generale; l’assenza di Governo la pagheranno quindi i lavoratori”. Inoltre, ”al momento avremmo bisogno di sbloccare il patto di stabilità, cioè far sì che le aziende che hanno bisogno di riscuotere dallo Stato possano avere quanto dovuto; si tratta di 71 miliardi di euro bloccati a livello nazionale e avremmo bisogno di un Governo nazionale che intervenisse sul tema del cuneo fiscale. C’èun’eccessiva pressione sulle imprese che non permette investimenti e mantiene bassi i livelli degli stipendi. Per questo – ha concluso l’assessore regionale – la Regione punta a individuare e correggere gli elementi di debolezza del mercato del lavoro. A partire dai problemi dei giovani, dal lavoro delle donne e dal tema, strettamente collegato, della qualità del lavoro, del contrasto alla precarietà e della formazione”.