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Carlo Bartoli Presidente Ordine dei Giornalisti Toscana

Ordine dei giornalisti, per Bartoli il vero nemico da battere è l’inerzia

L'assemblea dell' Ordine dei Giornalisti della Toscana
L’assemblea dell’ Ordine dei Giornalisti della Toscana ieri a Firenze (foto Riccardo Sanesi)

“Non vogliamo che l’ordine dei giornalisti sia come un gommone pieno di toppe che va alla deriva. Se vuole restare vivo, dobbiamo ricordare che non è un semplice bollino o una firma su una tessera, ma un baluardo a difesa dell’autonomia e professionalità del nostro lavoro. Non dobbiamo aver paura dei politici che vorrebbero chiudere gli ordini professionali, quello che dobbiamo temere è la nostra inerzia”. Così il presidenteCarlo Bartoliè intervenuto ieri all’assemblea annuale dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, che si è svolta nell’auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Ha ricordato la piena attualità della deontologia professionale, che “non è tema da vecchie zitelle o da tè con i biscotti” ma significa “rispetto verso la pubblica opinione e le persone deboli”. Circa le raccomandazioni rivolte in più di un’occasione ai colleghi quando ci sono casi di suicidio, Bartoli ha sottolineato quanto sia fondamentale, in questi casi, il “rispetto verso le famiglie che vivono questi drammi”, un appello – ha detto – che “in Toscana è stato pienamente recepito”.

Il presidente è quindi intervenuto sul tema del ricongiungimento, recentemente approvato dal consiglio nazionale dell’ordine per offrire l’accesso al professionismo ai giornalisti pubblicisti che esercitano attività giornalistica esclusiva ed hanno rapporti di collaborazione sistematica e retribuita con testate. Bartoli ha detto di vedere con favore misure di questo tipo, anche se – prima della loro definitiva attuazione – occorrerà esaminarle a fondo perché “su queste si gioca il futuro della nostra professione”.

Dopo il dibattito, sono stati premiati i giornalisti con 50 e 40 anni di iscrizione all’Ordine.

Ecco i nomi. Medaglia d’oro ai giornalisti professionisti: Ivio Barlettani, Cesare Augusto Carassiti, Rolando Nutini, Mario Talli, Giuseppe Zangirolami Evangelisti. Medaglia d’oro ai giornalisti pubblicisti: Roberto Baldi, Emilio Bianchi, Marino Gaetano Bianco, Ivo Butini, Ennio Cicali, Mariella Finucci, Fernando Galli , Roberto Quercetani.

Medaglia d’argento ai professionisti: Franco Barghini, Edoardo Bianchini, Paola Bombieri, Francesca Caminola, Nicola Cariglia, Umberto Cecchi, Francesco Dragoni, Roberto Maltese, Alessandro Menchi, Riccardo Rossi Ferrini, Massimo Sandrelli, Vittorio Scutti, Pierandrea Vanni. Medaglia d’argento ai pubblicisti: Pierluigi Ara, Raffaele Ceccherini, Gian Raffaello Gherardini, Boris Giannaccini, Nicola Micieli, Milly Mostardini, Paolo Pepino, Luigi Piazzano, Sergio Profeti, Marco Maria Ricceri.

Al termine un brindisi e un rinfresco efficacemente preparato e servito dagli allievi dell’Istituto Alberghiero Aurelio Saffi di Firenze.


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Sandro Addario

Giornalista

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