Sicurezza: tante telecamere, un solo occhio

Una nuova anagrafe dei sistemi di video sorveglianza cittadini è stata messa a punto dalla Prefettura di Pisa per agevolare il contrasto alla criminalità e offrire maggior percezione di sicurezza al cittadino.
Ne ha parlato stamani il prefetto Francesco Tagliente alla riunione del comitato provinciale pisano per l’ordine e la sicurezza, al quale sono stati invitati per la prima volta anche “esterni”, come i referenti aziendali e gli addetti al settore della vigilanza elettronica degli enti pubblici e dei privati che dispongono di tali sistemi, oltre ai rappresentanti delle aziende che hanno installato gli impianti e gli addetti alla loro manutenzione.
Presente anche il rappresentante del Garante per la Privacy Mario De Bernart, che – intervistato dal Tgr di Rai 3 – ha confermato che il progetto pisano non è in conflitto con la normativa sulla tutela della privacy del cittadino ma anzi rappresenta un esempio da imitare a livello nazionale.
Ma vediamo nel dettaglio il progetto. Allo scopo di raccogliere esatte indicazioni circa la distribuzione e la precisa ubicazione delle telecamere di uffici, negozi, banche enti, è stato creato presso la Prefettura di Pisa un archivio che, sulla base delle informazioni ricevute dai diversi soggetti interessati, riporta in un’apposita cartografia la loro posizione.
Tutti i dati concernenti le coordinate geografiche delle telecamere, che confluiranno in una mappa geo-referenziata, saranno raccolti in forma anonima e tenuti a disposizione esclusiva della Prefettura, della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale.
La disponibilità della mappa degli impianti di settore rappresenterà, senza dubbio, un vantaggio per le Forze dell’Ordine, alle quali sarà offerta l’opportunità di accertare in tempo reale, in caso di reati consumati, la presenza nei luoghi di interesse di occhi elettronici e, in caso positivo, di poter acquisire con maggiore tempestività i relativi supporti visivi.
Ciò significherà “risparmio” di risorse umane, oggi chiamate ad effettuare verifiche “porta a porta” per sapere se ci sono telecamere utili per le indagini, a seguito di un delitto, con la prospettiva del reimpiego degli equipaggi sul territorio e del conseguente potenziamento dell’attività di prevenzione.
Le Forze di Polizia pisane potranno disporre, così, di un’informazione completa e immediata sulla dislocazione degli apparati di videosorveglianza, in vista della possibile acquisizione delle immagini per finalità di sicurezza pubblica, di prevenzione o per l’accertamento dei reati.
In considerazione della specifica tematica trattata, il Prefetto Tagliente ha invitato a partecipare all’incontro anche i referenti aziendali e gli addetti al settore della vigilanza elettronica degli enti pubblici e dei privati che dispongono di tali sistemi, oltre ai rappresentanti delle aziende che hanno installato gli impianti e gli addetti alla loro manutenzione.
