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Romano Prodi candidabile per i renziani

Quirinale, Renzi va Roma e prova a lanciare Prodi

Romano Prodi candidabile per i renziani
Romano Prodi candidabile per i renziani

FIRENZE – Abbandona l’attività di sindaco per andare di corsa a Roma il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. La crisi che sta vivendo il Pd la vuol guidare da vicino. Secondo il rottamatore, “la candidatura Marini è ormai saltata”. Ed è una delle sue deputate, Simona Bonafè, intervistata da SkyTg24, a svelare il nome che è “auspicabile” per i renziani: quello del professore bolognese Romano Prodi.

E mentre i renziani fanno trapelare che il sindaco avrebbe un incontro in serata con il segretario Pd, Pierluigi Bersani, per trattare la questione, lo stesso Bersani fa sapere di non avere alcun appuntamento fissato con il sindaco, anche se non avrebbe problemi ad incontrarlo.

Intanto, la seconda votazione produrrà un nulla di fatto visto che sia Pd, sia Pdl hanno dato indicazione di votare scheda bianca.

Ufficialmente, il nome di Franco Marini è stato tolto dalle votazioni per non metterlo al centro di nuovi giochi speculativi politici per poi riprenderlo alla quarta votazione, quando basterà la maggioranza del 50 per cento più uno dei grandi elettori, ma le trattative sono in corso. Ed è ancora incerto l’esito che prenderà l’intera vicenda. Prodi, votabile dal Pd e Sel, non è infatti gradito nè al Pdl, nè al Movimento 5 Stelle, che lo promuoverebbe solo in caso di rinuncia di Stefano Rodotà.

Il caso Quirinale-Pd è stato commentato anche dal governatore toscano, Enrico Rossi, dell’ala bersaniana del partito: “Il Paese ha bisogno di un presidente di alto profilo, senza il quale non si fa ne’ il governo, ne’ le elezioni anticipate”, ha scritto Rossi su Facebook, aggiungendo: “Faccio presente ai critici che le macerie del centrosinistra non le ho certo provocate io. Un Pd che con i suoi leader polemizza pubblicamente fino agli insulti e poi un Vendola che dichiara finita l’alleanza alla prima prova, hanno prodotto questo scenario sconfortante. Adesso dobbiamo tutti abbassare i toni e cercare, rapidamente, una soluzione alta e unitaria in grado di ottenere i voti dalla maggioranza del Parlamento. Altrimenti temo davvero il collasso della democrazia”.

matteo renzi, Quirinale

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