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Operazione "Ghost car" della Polizia stradale

10 mila veicoli “fantasma” scoperti dalla Polizia

La centrale operativa del Compartimento Polizia Stradale della Toscana
La centrale operativa del Compartimento Polizia Stradale della Toscana

FIRENZE – Quindicimila veicoli intestati a persone inesistenti o prestanome e utilizzati dalla criminalità per commettere reati. Un fenomeno portato alla luce dalla maxi operazione della Polizia stradale che in tutta Italia ha portato alla radiazione di oltre diecimila veicoli. Si tratta di auto di grossa e piccola cilindrata, tra cui Rolls Royce e Ferrari, oltre a veicoli commerciali.

I veicoli “fantasma” potevano circolare senza pagare i pedaggi autostradali, le contravvenzioni e soprattutto potevano eludere i controlli delle forze dell’ordine quando venivano utilizzati per commettere gravi reati. L’operazione denominata “Ghost car” ha messo in evidenza come nel 2012 oltre il 70% dei veicoli intestati a prestanome fosse privo di copertura assicurativa.

Alcuni dei veicoli individuati risultano coinvolti in gravissimi incidenti stradali avvenuti in passato, come quello dell’ottobre 2011 in cui tre giovani persero la vita schiacciati contro il pullman del Torino calcio. Tra gli intestatari, alcuni risultano essere nomadi, persone morte o senzatetto: disoccupati o “imprenditori apparenti”, indigenti che, in cambio di pochi euro, si intestano automobili e moto, di fatto utilizzate da soggetti di etnia dell’Est Europa, Rom, Albanesi e Nord Africani. Altri intestatari sono pregiudicati e affiliati alla criminalità organizzata.

Le indagini, avviate a livello nazionale dallo scorso autunno, sono partite da numerosi casi come infrazioni rilevate dagli autovelox e dai tutor. Come pure da numerosi incidenti che vedevano coinvolte auto “fantasma”, il cui conducente si dileguava rapidamente facendo perdere le proprie tracce.

A Firenze, come ha ricordato il comandante della locale sezione Polstrada Carmine Tabarro, è stato appurato che un “clochard” senza fissa dimora risultava intestatario di oltre 50 autovetture. Messo alle strette ha ammesso di aver accettato di consegnare copia della propria carta d’identità a sconosciuti in cambio di un compenso che variava da 100 a 150 euro per autovettura. Indagini sono in corso per risalire alla “catena” di soggetti coinvolti. In Toscana sono stati esaminati almeno 3.000 veicoli. Di questi 317 sono stati radiati. La maggior parte a Massa (168), Prato (67) Firenze (40) e Siena (35). Ora tutti questi veicoli sono stati “anagrafati” e qualora fermati per strada scatterà il sequestro. Saranno, questo è l’auspicio, destinati alle forze dell’ordine per esigenze di servizio.

Le indagini sono state condotte anche effettuando degli “incroci” con le banche dati “Ania” (che custodisce i dati delle coperture assicurative ), “Motorizzazione” e “Pra”.

Sicurezza


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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