Manganelli: Il sangue non sbaglia. Il romanzo segreto

E’ uscito il 17 aprile il giallo scritto dal Capo della Polizia Antonio Manganelli, ultimato prima di morire e con una dedica “a mia figlia Emanuela e a tutti i poliziotti”.

Il romanzo, contenuto in una busta, è stato trovato dopo la sua prematura scomparsa il 20 marzo scorso ed è stata forse una delle ultime cose che ha fatto, lasciandolo in eredità a tutti.

La scrittura è un segno indelebile e forse lui, che non ha mai lasciato il suo incarico nonostante la malattia, ha voluto lasciarci questo regalo.

La storia è un giallo interessante che vede come protagonista l’Ispettore Giovanni Galasso.

Iniziato a scrivere ad Houston, dove si era recato per sottoporsi alle cure mediche per combattere il male, ci porta dentro la vita di un poliziotto abituato a svolgere attività investigativa.

Si respira l’amore per questo tipo di lavoro e anche le rinunce che esso comporta.

Galasso viene trasferito, dopo una vita sulla strada, da Palermo a Roma e si trova subito un caso tra le mani.

Non è facile: l’omicidio della signora Anna De Caprariis, donna ricca, colta, di origini nobili e impegnata nel sociale, non ha spiegazione. Chi può aver ucciso una donna così cortese ed educata strangolandola in un’auto a tarda notte?

Galasso si mette a studiare le varie ipotesi e ci sono mille altri piccoli fatti che si intersecano tra di loro, affiancato da altri personaggi quali il collega Annarumma, il pm Patrizia Monti e l’amico di sempre Alfredo.

Bellissima l’immagine di Palermo, dalle parole se ne respirano i profumi e si vedono i colori per arrivare a Roma nel quartiere Prati, che sembra un mondo a se stante dal resto della città così caotica e piena di contrasti e contraddizioni.

Troviamo poi altri personaggi che si intrecciano nel tessuto narrativo: l’antiquario Cenzino, il nipote della donna uccisa Luchino, il farmacista, il primario di oncologia del Policlinico, tutti parte di un unico ingranaggio che è ben strutturato.

Ogni persona che viene descritta, viene delineata nei suoi lati chiari e in quelli scuri e quello che più affascina il lettore è la caparbietà di Galasso, il suo amore per il lavoro e la sua grande passione, i suoi sentimenti, le paure, l’amarezza per le sconfitte, ma anche la gioia di ripartire da zero se è necessario.

Ma il caso della morte della De Caprariis porterà Galasso davanti al suo passato con il suicidio di Laura, conosciuta da ragazzo, che sembra collegata alla precedente.

Servirà intuito per arrivare alla fine, lasciando il lettore di stucco.