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Camorra, confiscati 14 milioni di euro di beni al clan Terracciano

Operazione «Ronzinante» della Guardia di Finanza di Firenze contro il clan camorristico Terracciano
Operazione «Ronzinante» della Guardia di Finanza di Firenze contro il clan camorristico Terracciano

FIRENZE – Sette decreti di confisca di beni per un valore complessivo di 14 milioni di euro. Li ha emessi il Tribunale di Prato nei confronti di soggetti appartenenti al clan camorristico Terracciano. La confisca arriva ad un anno (correva il febbraio 2012) dall’applicazione del sequestro di prevenzione antimafia eseguito dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Firenze. L’operazione era stata denominata «Ronzinante».

Tra i beni confiscati figurano: 17 aziende (società immobiliari, di ristorazione, di pulizia, di servizi alle imprese, di gestione di locali notturni); 25 unità immobiliari a Prato, in provincia di Napoli, Milano, Agliana, Uzzano, Monsummano (Pistoia), Lucca, Firenze e Perugia; 11 autoveicoli (tra cui auto di grossa cilindrata quali Bmw e Mercedes); una scuderia con 21 cavalli da corsa (la scuderia Jacarè ad Empoli); 74 rapporti finanziari (41 milioni di euro amministrati); nonché i noti marchi di ristorazione «Sancho Panza» e «Don Chisciotte ristorante – pizzeria». Soltanto il valore dei marchi delle pizzerie è stimato in 1,7 milioni di euro. Il patrimonio verrà amministrato dall’Agenzia per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Per la Dda di Firenze è un risultato fondamentale contro le infiltrazioni mafiose al Centro Nord. «Le misure che portano alla confisca infastidiscono il crimine organizzato molto più del carcere -ha commentato il procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi– Questa acquisizione definitiva allo Stato di patrimoni illeciti segna l’avvio in Toscana di una filosofia operativa mirata a perseguire il crimine organizzato sul piano patrimoniale». Il Procuratore di Firenze ha spiegato come in  Toscana non sia un controllo del territorio da parte delle mafie, ma il territorio rischia di essere occupato con altre modalità dalla criminalità organizzata, che qui cerca di mettere a frutto i propri capitali illeciti.

Ad un anno dal sequestro arriva la confisca dei beni per il clan Terracciano
Ad un anno dal sequestro arriva la confisca dei beni per il clan Terracciano

L’organizzazione criminale è capeggiata da soggetti di origine napoletana, Giacomo Terracciano e Carlo Terracciano, già condannati in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Il clan Terracciano sbarcò in Toscana nel 1991, sganciandosi dall’orbita della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo cui si riferiva in Campania, e organizzando un clan autonomo. Negli anni il clan ha realizzato in Toscana proventi con usura, scommesse clandestine, sfruttamento della prostituzione, estorsione.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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