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Renzi: “Una cooperativa per salvare MaggioDanza”

Il sindaco di Firenze Matteo Renzi
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi

FIRENZE – Una cooperativa per salvare Maggiodanza: è l’ipotesi avanzata questa mattina dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, fino al commissariamento presidente del consiglio d’amministrazione del teatro del Maggio, ai microfoni di Lady Radio. Il bicchiere mezzo pieno: finalmente un’idea per salvare la storica compagnia di ballo del massimo teatro fiorentino che il piano di riordino elaborato dal commissario straordinario Francesco Bianchi vorrebbe tagliar via di netto. Quello mezzo vuoto: l’idea sa un po’ del classico ‘arrangiatevi’. “Il ballo sta ancora in piedi o no?”, si è infatti domandato Renzi. “Oppure si fa una cooperativa – ha proseguito in diretta radiofonica – il corpo di ballo se la gestisce e prova ad andare a cercare lavori anche altrove. E’ un’ipotesi”. Sì sì, non v’è dubbio.

Ma stamani Renzi si è rivelato un tripudio di ricette salva-Maggio: “Tecnici e amministrativi non saranno troppi?”, ha retoricamente domandato. La soluzione, secondo il sindaco di Firenze, passa per un’azione complessiva: “Bisogna iniziare a fare un po’ di sacrifici”, ha affermato l’ex presidente del cda secondo cui “Ci sono sacche di privilegio”, “non è pensabile che le tasse di tutti i cittadini continuino a finanziare ‘a babbo morto’ il teatro“. Renzi non manca di azzardare raffronti: “Come è possibile che l’artigiano che lavora nel privato in questo momento debba tirarsi su le maniche e lavorare molto di più, mentre uno che lavora al Maggio per tirarsi su le maniche debba chiedere l’indennità dell’indennità dell’indennità all’integrativo? Questo – ha rincarato – è un problema vero. Se si vuol salvare i posti di lavoro bisogna che anche i lavoratori facciano la loro parte. Ce la faremo? Io spero di sì”.

Renzi appare tuttavia fiducioso, e ricorda come il finanziamento dei privati sia di fatto aumentato, mentre è sceso il gettito derivante dal Fus, il fondo unico per lo spettacolo. Negli ultimi anni, ha lamentato il sindaco, il contributo annuo statale è passato a 21 a 15 milioni di euro. “Così – ha detto – il Maggio non sta in piedi, speriamo che il governo ci dia una mano”. Come? Ancora una volta Renzi pare aver la soluzione in tasca. Eccola: “Il ministro dovrebbe cercare di riformare le fondazioni lirico-sinfoniche. La farà? Speriamo”. Sarà sufficiente, vivere sperando?

Nel pomeriggio intanto fioccano le reazioni, per lo più poco convinte, dei rappresentanti sindacali. A cominciare dalla Cgil che con Cristina Pierattini commenta: “Sarebbe un peccato trasformare MaggioDanza in una cooperativa, perché si perderebbe il capitale artistico della compagnia. Servirebbero soluzioni differenti, senza scaricare il costo del lavoro solo sui dipendenti. Noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta, anche presentando al commissario una proposta ritenuta per ora insufficiente ma sulla quale stiamo riflettendo. Certo è che in un teatro di produzione e di qualità come Firenze ha sempre avuto le persone servono, specialmente se si vogliono aumentare le alzate di sipario o anche semplicemente non diminuirle”.

Il delegato del ballo nella Rsa Pierangelo Preziosa definisce l’idea-Renzi “l’ennesima sortita-slogan salva mondo che dimostra scarsa conoscenza di cosa sia la danza, degli anni di studio e di fatica che necessita”. “Così – prosegue Preziosa – la danza diventerebbe solo un servizio da appaltare. E dire che quando da ospite di ‘Amici’ di Maria De Filippi il sindaco disse ai giovani che non va mortificato il talento. Lui ora lo sta facendo. E’ un impoverimento civile e denota anche scarsa lungimiranza, in quanto i fondi che arrivano dal Fus sono in proporzione anche all’organico del corpo di ballo”.

“MaggioDanza non solo sta in piedi ma corre ed è lanciata nel futuro – bacchetta Leone Barilli per la Uilcom-Uil – al contrario del sindaco che ogni volta che parla del teatro inciampa”. Barilli chiede a Renzi di indicargli altre compagnie in Italia costituite in cooperativa, e poi osserva: “Se le tasse pagate dai cittadini e dai lavoratori del Maggio sono ‘a babbo morto’ non sarà mica responsabilità di un management, nominato dal sindaco, privo delle giuste competenze per dirigere una fondazione lirico-sinfonica? Chi ha sprecato i soldi dei fiorentini? Chi ha gestito il teatro in questi ultimi 3 anni?” Intanto per lunedì, quando si svolgerà a Roma la manifestazione unitaria delle fondazioni lirico-sinfoniche, Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uilcom-Uil proclamano uno sciopero per consentire ai lavoratori del Maggio di partecipare all’iniziativa nazionale.

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