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Renzi, sta con Letta e si appella ad Epifani

Enrico Letta e Matteo Renzi a Firenze
Enrico Letta e Matteo Renzi a Firenze

FIRENZE – Ha chiesto ad Epifani regole per il Congresso che dovrà decidere la segreteria Pd ma anche di non lasciare che il Pdl condizioni la vita del Governo, si è schierato al fianco di Letta e attaccato Ingroia e sulle riforme vede il rischio «commissionite». Alla Festa di Repubblica intervista al sindaco di Firenze Matteo Renzi.

«Usciamo dal personalismo o meglio dalla personalizzazione, Letta contro Renzi. L’ambizione vera è quella di provare a cambiare l’Italia. Il tema più grande è l’ambizione del paese. Se Letta cambia l’Italia io sto con Letta» ha detto il primo cittadino.

Quindi Congresso e regole. «Oggi si è riaperta la partita e la partita che si apre ha il Pd come elemento chiaro. Caro Epifani, tu devi fissare la data del congresso. Bisogna avere un congresso fissato -ha detto Renzi- Il 7 novembre del 2013 dobbiamo avere la data di un congresso nuovo. Epifani può decidere se fare le primarie aperte o il 27 ottobre o il 3 novembre. Poi noi decideremo se ci saremo. Stavolta non mi faccio fregare: prima facciano le regole, poi decidiamo se parteciperemo». Ma Renzi si candiderà a segretario del Pd? «Tutto dipenderà dalla data scelta e dal profilo del Pd».

Dell’incontro con Enrico Letta Renzi è rimasto molto convinto dagli aspetti europei. Meno dal modello di revisione costituzionale che il governo ha proposto perché vede fortissimo il rischio della «commissionite» e si chiede: «Abbiamo dato l’Imu, adesso rilanciamo. C’è bisogno di una commissione per capire che ci vuole una riforma elettorale? A Firenze anche un bischero sa che è urgente riformare la burocrazia, non c’è bisogno di una commissione di saggi per dirlo».

Infine l’appello ad Epifani: «Non lasci che Pdl decida la vita del governo» e l’affondo su Ingroia: «I giudici sono stati rovinati da gente come lui, è uno spot per il Cavaliere». E ancora appoggiando Letta e contro il Pdl: «Io sono amico personale di Letta e lo stimo molto. Lo ritengo di qualità e competenza e sono solidale con lui. Enrico è proprio bravo. Poi, poveretto deve governare con Brunetta e Schifani, Io non sarei bravo come lui… non credo ne sarei capace».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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