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L'allenamento della Nazionale a Coverciano

Nazionale: emergenza Italia, Prandelli prova Gilardino unica punta

L'allenamento della Nazionale a Coverciano
L’allenamento della Nazionale a Coverciano

COVERCIANO (FI) – Senza cinque titolari (gli squalificati Balotelli, Montolivo, Osvaldo e gli infortunati Marchisio e Barzagli), Cesare Prandelli si vede costretto a ridisegnare la sua Italia in vista della prima delle due gare di qualificazioni ai Mondiali, in programma venerdì a Palermo contro la Bulgaria. Stando alle indicazioni emerse nell’allenamento di questo pomeriggio a Coverciano, Prandelli ha testato la squadra con il 4-3-2-1, un modulo totem per lui, impiegando davanti a Buffon prossimo al record di presenze una linea difensiva composta da Abate, Bonucci, Chiellini Antonelli, dal trio di centrocampo formato da Pirlo affiancato a destra da De Rossi e a sinistra dal rientrante Thiago Motta (assente in azzurro dalla finale europea Spagna-Italia 4-0, 1 luglio 2012), quindi Candreva e Giaccherini a sostegno di Gilardino schierato unica punta. Alla seduta odierna non ha partecipato Cerci che ha svolto lavoro differenziato per l’affaticamento al bicipite femorale della gamba sinistra evidenziato anche dagli esami effettuati.

Secondo indiscrezioni Prandelli ha intenzione di annunciare a qualificazione acquisita la sua decisione di lasciare la Nazionale italiana dopo il Mondiale in Brasile. In particolare, la decisione sarebbe dettata dalla volontà del cittì di tornare ad allenare le squadre di club. Già successivamente alla partita con la Repubblica Ceca potrebbe essere annunciata la decisione. Significativa in questo senso la risposta fornita da Prandelli in conferenza stampa ad una domanda postagli sul suo futuro: «Nel momento in cui avremo la certezza matematica della qualificazione ai mondiali del Brasile, che per me è l’unica cosa che conta, vi comunicherò la mia decisione».

Thiago Motta. «Rispetto al Thiago del triplete cambia solo l’età. Volevo essere qui. Se penso alla finale del Maracanà contro il Brasile mi sembra bello…però ora c’è da pensare alle due partite contro Bulgaria e Repubblica Ceca. Poi se raggiungiamo la qualificazione si vedrà». Thiago Motta aveva lasciato la Nazionale in occasione della finale dell’Europeo 2012, cioè nel giorno del tracollo azzurro contro la Spagna. Adesso rientra, e guarda avanti. «Speravo in un ritorno, sto bene col gruppo e con l’allenatore. L’anno scorso è stato un anno difficile per me perché ho giocato poco nel Psg, ora vivo alla giornata e gioco, anche se non so a che livello sia. Avevo tanta voglia di essere qui, senza contare che e poi c’è il Mondiale. Ma dobbiamo essere concentrati».

Manolo Gabbiadini. «In questo momento della mia carriera è fondamentale che giochi con continuità. La Juventus avrebbe voluto portarmi a Torino già nel gennaio scorso, ma io chiesi di restare a Bologna, proprio perché il mio obiettivo era quello di mettere nelle gambe più presenze possibili. Oltretutto, ho un fisico poco adatto per essere utilizzato part-time. Certo, la Juventus è un mio obiettivo, ma ci voglio arrivare pronto, da protagonista. Parlare ora di futuro non ha senso».


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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