Governo verso la crisi annunciata, i ministri Pdl invitati a lasciare

FIRENZE – Silvio Berlusconi ha invitato ieri sera la delegazione del Pdl al governo a «valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni» per «non rendersi complici dell’aumento dell’Iva». Immediata la reazione del premier Enrico Letta che definisce il gesto come «irresponsabile e dettato da motivi personali». Oggi il premier andrà al Quirinale per colloqui con il capo dello Stato Giorgio Napolitano. E annuncia che ci dovrà essere un chiarimento definitivo in Parlamento.
Dal canto loro i 5 ministri del Pdl hanno detto che «a seguito dell’invito del presidente Berlusconi a dimetterci dal governo per le conclusioni alle quali il consiglio dei ministri di ieri è giunto sui temi della giustizia e del fisco, non riteniamo vi siano più le condizioni per restare nell’esecutivo dove abbiamo fin qui lavorato nell’interesse del Paese e nel rispetto del programma del Popolo della Libertà. Rassegniamo le nostre dimissioni anche al fine di consentire, sin dai prossimi giorni, un piu’ schietto confronto e una piu’ chiara assunzione di responsabilità». Questa la nota congiunta di Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello.
Siamo allo strappo finale (forse) di una crisi all’interno del governo delle larghe intese. Di fatto siamo ancora alle dichiarazioni e non agli atti ufficiali e formali. Anche perché sarebbe la prima volta nella storia repubblicana che una parte del governo lasci l’incarico «in blocco».
Secondo alcuni osservatori il mancato rinvio dell’aumento dell’Iva è stato per Berlusconi solo un pretesto per fare quello che aveva intenzione di fare da tempo: staccare la spina al governo Letta, considerato ormai un esecutivo senza più autonomia, guidato a distanza da Giorgio Napolitano. Enrico Letta su Twitter replica che la crisi è stata provocata dal Pdl: «Berlusconi rovescia frittata, italiani non abbocchino!».
La matassa è sempre più complicata e non è ipotizzabile capire gli sbocchi futuri. Una cosa comunque appare certa: nessuno vuole le elezioni anticipate, in particolare il Pd che in una situazione del genere ha solo da rimetterci. E intanto si comincia già a parlare di rinvio del congresso del Pd, come ha detto lo stesso governatore della Toscana Enrico Rossi: «Non credo che Napolitano sia disposto a sciogliere subito le Camere. Se la data delle elezioni sarà ravvicinata vale la pena riflettere sulla possibilità di rinviare il congresso del Pd».
Una situazione che potrebbe spiazzare anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che in un colpo solo vedrebbe allontanarsi elezioni politiche e congresso pd, ad entrambe le quali voleva correre. E non è poco.

wavettore
Comunismo e di recente anche il Capitalismo sono entrambi falliti per via della stessa malattia apparentemente inguaribile: la corruzione.
In una nuova e duratura forma di governo, la Fiducia non potra’ piu’ essere una dei suoi componenti. Ogni sforzo dovrebbe essere intrapreso per formare un nuovo tipo di governo, con nuovi meccanismi, che non richiedera’ piu’ l’elemento della Fiducia o la promessa di un politico per garantire che la volonta’ della maggioranza sia sempre riflessa nelle leggi di quel governo. Questo sara’ un sistema che potra’ migliorare nel tempo la possibilita’ gia’ esistente di un tale governo strutturato oggi tramite l’uso dell’ Internet.
Comutalismo e’ un nuovo concetto di Democrazia senza politici che e’ organizzato tramite Internet e che bilancia i bisogni dell’Individuo con il Rispetto per l’Uguaglianza.
Nel Comutalismo, i cittadini voteranno direttamente le leggi della societa’ e non piu’ i politici.
Invece di votare il politico nella speranza che questo rispetti la fiducia del cittadino ed elegga le leggi da questo desiderate, nel Comutalismo sara’ il cittadino a votare direttamente le leggi semplicemente cliccando su di una tastiera. Un sistema di governo cosi’ regolato renderebbe responsabile e coscente il cittadino delle scelte della societa’ eliminando il costo pubblico dei politici ed anche soprattutto il costo della loro corruzione.
http://it.wikiversity.org/wiki/Commutalism
http://www.wavevolution.org/it/humanwaves.html#Comutalismo