Skip to main content
Roberta Ragusa ed il marito Antonio Logli, quando erano felici

Caso Ragusa, georadar per cercare il corpo di Roberta

Roberta Ragusa ed il marito Antonio Logli, quando erano felici
Roberta Ragusa ed il marito Antonio Logli, quando erano felici

PISA – Saranno disponibili solo nei prossimi giorni le immagini registrate dal georadar che ieri ha ispezionato un terreno di proprietà della famiglia Logli, a poche decine di metri dalla loro abitazione di Gello di San Giuliano Terme nel pisano, da dove la notte tra il 13 e il 14 gennaio scomparve Roberta Ragusa, moglie di Antonio Logli, unico indagato da oltre un anno per l’omicidio della moglie e occultamento di cadavere. Per quest’ultima ipotesi di reato da qualche mese sono indagati in concorso anche il padre di Antonio, Valdemaro, e la attuale compagna dell’uomo, Sara Calzolaio.

I carabinieri del nucleo investigativo pisano, che da 20 mesi tentano di venire a capo del giallo, sono tornati a scandagliare il sottosuolo e i terreni circostanti la villetta dei Logli. Campi perlustrati per l’ennesima volta dopo averli ispezionati a lungo e senza esito in passato. Il terreno preso in esame ieri è stato sequestrato almeno per il tempo necessario a rielaborare le immagini registrate dal georadar e che dovranno dire se sono stati colti bersagli utili alle indagini. L’apparecchio, già impiegato senza esisto anche nei mesi scorsi, ha la capacità di vedere fino a 3 metri di profondità nel sottosuolo e anche al di sotto di superfici in cemento.

Gli inquirenti sono assolutamente convinti che Logli abbia ucciso la moglie e ne abbia poi fatto sparire il cadavere la stessa notte della scomparsa. Nei primi mesi dell’inchiesta tuttavia le indagini si focalizzarono solo sulla possibilità che Roberta Ragusa, scoperto il tradimento del marito con l’ex baby sitter dei loro figli e attuale compagna di Logli, si fosse allontanata volontariamente per poi indirizzarsi unicamente sulla pista dell’omicidio compiuto dal marito. In oltre un anno di accertamenti su Logli gli indizi raccolti sono ritenuti dalla procura insufficienti per chiederne il rinvio a giudizio tanto che il procuratore Ugo Adinolfi ha ripetuto che «in assenza del corpo di Roberta l’indagine sarebbe destinata all’archiviazione». L’ultima proroga prevista dalla legge prima della chiusura del fascicolo lascia tempo agli inquirenti fino al maggio prossimo.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo