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Stranieri a caccia di ville in Italia, spopola la Toscana

Turismo: gli stranieri amano le ville italiane, 78 milioni di fatturato

Stranieri a caccia di ville in Italia, spopola la Toscana
Stranieri a caccia di ville in Italia, spopola la Toscana

FIRENZE – Se gli affitti turistici sono entrati in crisi profonda, non altrettanto può dirsi degli affitti di ville agli stranieri: nel 2013 sono 1.780 le ville commercializzate dai principali 10 tour operator italiani specializzati, la maggior parte delle quali sono in Toscana, insieme a 335 appartamenti di alto livello qualitativo, con una forte concentrazione sulla Costiera Amalfitana, ma anche a Venezia e a Roma. La Toscana da sola conquista oltre il 50% del mercato del «villas tourism». A seguire l’Umbria,  con una quota pari al 14,4% del mercato. Poi, ancora, la Costiera Amalfitana (10,1%), le Marche (4,1%), i Laghi del nord Italia (3,6%) e la Liguria (2,9%). Stanno comunque emergendo altre località, per le quali aumentano le richieste di affitti di ville e, come nel caso della Puglia, di masserie da affittare. In crescita anche le richieste per le ville localizzate sui Laghi del Nord Italia: richieste che provengono soprattutto dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Incremento delle richieste anche per le ville localizzate nel primo entroterra marchigiano (dai Paesi Scandinavi), per quelle in Sicilia (dagli Stati Uniti e dal Canada) e per quelle in Sardegna, soprattutto da parte del mercato russo.

Per quanto riguarda le location già affermate, come la Toscana e l’Umbria, sono in aumento le richieste da parte dei residenti in Benelux e nei Paesi Scandinavi per le ville in Garfagnana, come pure è alta la richiesta da parte di inglesi ed americani per le ville in Umbria, considerata con caratteristiche simili alla vicina Toscana ma più economica.

Sono i mesi delle vacanze balneari quelli nei quali si concentra il massimo in termini di flussi legati al «villas tourism»: il 56% dei flussi complessivi si svolgono infatti nei mesi di luglio ed agosto, con la prevalenza di agosto (33,1%) su luglio (22,9%). Seguono poi il mese di settembre (14,3%) e quello di giugno, che rappresenta il 12,6% di questi flussi. Interessante anche la quota dell’1,2% dei flussi che si hanno nel periodo di Natale e Capodanno.

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