Renato Zero, tre ore di show. E il Mandela va in estasi


FIRENZE. «La prima volta mi esibii a Firenze nel 1973, al Palazzo dei Congressi. Io mi sento lo stesso ragazzo di allora. E devo dire che anche il rapporto con questa città non è mai cambiato. Ci siamo subito piaciuti e non ci siamo più lasciati». E’ lo stesso Renato Zero a ricordarlo: calca i palchi italiani ormai da oltre 40 anni. Ma non pare essersi stancato per niente.
E, soprattutto, è la gente a non essersi stancata per niente di lui. Le prime date del suo show a Firenze sono state tutte praticamente sold out e sarà così anche per i concerti di stasera e giovedì, la serata che chiuderà la permanenza in città di “Amo Tour”.
Nella sua esibizione, Zero “si consegna” ai suoi scatenati fan per quasi tre ore piene in cui manda in visibilio il gremitissimo Mandela Forum. Nella scaletta, “Renatino” ripercorre tutta la sua storia musicale, alternando i suoi intramontabili successi ai brani del nuovo album «Amo», attraverso canzoni mischiate tra loro, videoclip e con lo sfondo di una scenografia spettacolare pensato appositamente per l’occasione.
Si vede chiaramente che l’artista romano non ha voluto lasciare niente al caso: insieme a lui sul palco ci sono anche otto musicisti e un’orchestra di trentaquattro elementi diretti dal Maestro Renato Serio, chiamata “Gli amorini di Renato”. A vivacizzare ancora di più la serata dodici ballerini alle prese con le coreografie di Bill Goodson, già storico collaboratore di Diana Ross e Michael Jackson.
Tanti artisti sul palco, dunque, ma la star indiscussa è indubbiamente lui, Renato, con i suoi continui cambi di stravaganti abiti, qualche stilettata ai politici e tanti incoraggiamenti a chi è in difficoltà durante i suoi appassionati monologhi.
E poi, ovviamente, le canzoni. Ne canta addirittura 27, tra cui due “medley” in cui inserisce per lo più i suoi brani più conosciuti come “Amico”, “Più su”, “Cercami”, “Arrendermi mai”. Il corpo principale del concerto è comunque composto dal nuovo album, “Amo capitolo 1” con tutti e 13 brani.
L’album è dedicato a Giancarlo Bigazzi, il famoso, bravissimo paroliere poeta fiorentino morto in una notte di gennaio a Viareggio dove era ricoverato all’Ospedale Versilia. Ma il ricordo di chi non c’è più è un po’ il filo conduttore di tutta la serata in cui non mancano per altro momenti divertenti con lo stesso Zero che a tratti si improvvisa ballerino.
Salvo poi, mentre canta “Il Carrozzone” assieme alla sua gente mettersi di spalle al pubblico per guardare scorrere su un immenso maxi schermo i nomi di tanti artisti che ora se ne sono andati ma in vita “hanno scelto di non rimanere in silenzio”. E’ il picco più alto di emozione delle tre ore: in molti dei suoi fan non riescono a trattenere le lacrime.
Nita
Errata corrige: A Firenze sono stati sold out 4 concerti e ci sono ancora da vedere altri 2: uno giovedi ed un altro sabato 26! Possiamo chiamarli concerti ma sono opere di una grande maestranza, di un passato che non troviamo più fuori da questa isola di arte, creata per conquistarci e per migliorare la qualità della vita con un corredo di grande spiritualità e amore. Un tour che si chiama Amo e’ da vedere assolutamente, occasione da non perdere!