Super Pepito: la Fiorentina domina la Samp (2-1) ma soffre nel finale

FIRENZE – Con un Rossi (Giuseppe) così è tutto facile per la Fiorentina contro la Sampdoria di un Rossi (Delio) sempre più vicino all’esonero. Ai viola basta di fatto poco più di un quarto d’ora in cui maturano due gol per archiviare la pratica e condannare il predecessore di Montella a un esonero sempre più vicino.
Anche perché, pur con la scusante di moltissime assenze, i blucerchiati al Franchi sono sembrati troppo molli e pronti a consegnarsi ai più forti avversari praticamente senza lottare neppure dopo il gol del definitivo 2-1 trovato al 75′ da Gabbiadini alla prima vera occasione dopo un autentico dominio viola.
Sebbene, a dire il vero, la vittoria viola sia stata facilitata anche da un rigore generoso che ha consentito alla squadra di Montella di sbloccare il risultato dopo 10 minuti. Ma già in precedenza la formazione gigliata avrebbe potuto segnare in due occasioni. Passano appena 120 secondi e Gonzalo pesca Borja Valero con un lancio dritto per dritto di 40 metri: il sinistro del calvo centrocampista però è impreciso.
Certificato dagli olè e dagli applausi scroscianti del pubblico, il dominio viola è chiaro fin da subito: prima di essere interrotta, all’8′ i viola sono pratagonisti di un’azione offensiva con almeno 15 tocchi consecutivi. Altri due giri d’orologio e l’arbitro Damato di Barletta indovina una spinta di Berardi (ammonito) in piena area su Aquilani sugli sviluppi di un corner.
Il conseguente rigore che vale l’1-0, Pepito lo trasforma con la consueta freddezza per poi dar vita a una sorta di balletto a mo’ di esultanza. Ma è al 16′ che Rossi sforna un autentico capolavoro. Piazzando uno splendido sinistro a giro dai 16 metri che va a morire nel “sette” opposto. E’ il 2-0, il centro numero undici in campionato dell’ex Villareal e ci manca poco che non si metta ad applaudire anche il portiere ospite Da Costa.
La reazione della Samp? Un paio di conclusioni velleitarie di Gabbiadini e Obiang (con Neto che comunque dà sempre l’impressione di controllare) dentro un primo tempo in cui il dominio viola è assolutamente imbarazzante, con continui cenni di approvazione verbale da parte del pubblico soprattutto per i numeri a ripetizione sfornati da un Cuadrado assolutamente imprendibile per tutti.
L’unico modo per arginarlo è abbatterlo e Gentsoglou a inizio ripreso lo fa cercando magari anche un po’ di intimorirlo. Ma dopo il giallo al greco, il colombiano per tutta risposta avvia un’azione su cui Rossi sfiora il tris personale arrivando solo con un attimo di ritardo su un cross al bacio di Pasqual.

Cuadrado ispira anche Mati Fernandez che (13′) si vede respingere un insidioso destro radente dal limite da Da Costa: nonostante l’ingresso di Wszolek e Gavazzi, la Sampdoria continua ad assistere pressoché impotente al monologo della Fiorentina, che ha il solo torto di non segnare il gol del 3-0.
E non si tratta di un peccato veniale perché alla prima occasione in cui si fa vedere dalla parti di Neto, la Sampdoria accorcia le distanze. E’ il 75′ quando Manolo Gabbiadini va a trovare il sinistro vincente da dentro l’area di rigore anche grazie a una deviazione di Savic.
Per gli ospiti ci sarebbe anche il tempo di recuperare ma Montella inserisce forze fresche (Vagas, Rebic e Vecino) per gli applauditissimi Joaquin, Cuadrado e Mati Fernandez, così la Sampdoria fa paura a Neto e al Franchi solo allo scadere quando un prima un destro di Wszolek e poi un’incornata di Eder su calcio d’angolo escono di un soffio.
Un altro pareggio-beffa così dopo quelli con Cagliari e Parma sarebbe stato davvero troppo: nonostante il calo di tensione e un po’ di stanchezza palesata nella fase finale, i viola alla fine vincono e festeggiano l’aggancio al quinto posto a soli 4 punti dalla zona Champions per effetto della sconfitta del Napoli a Torino con la Juventus.
