Coldiretti, VIP stranieri contadini in Italia

FIRENZE – Ai vip della canzone, del cinema, dello sport e dell’economia piace fare i contadini in Italia per affari o semplicemente per gustare in famiglia e tra amici i loro prodotti. E’ quanto afferma la Coldiretti. «La voglia di agricoltura italiana -sottolinea la Coldiretti- ha coinvolto nel tempo molti volti noti del cinema, della musica ma anche dell’imprenditoria. Se un precursore è stato il leggendario allenatore di calcio e calciatore svedese Nils Liedholm che ha avviato una azienda vitivinicola nel Monferrato con vigneti di barbera e grignolino ora gestita dal figlio, ci sono Carole Bouquet che a Pantelleria si diletta a produrre il passito doc Sangue d’oro oppure Mick Hucknall, il cantante dei Simple Red, che ha prodotto il Nero d’Avola. Quanto a Sting ha acquistato una tenuta di trecento ettari, con tanto di villa e collina boscosa, a Figline Valdarno in Toscana, dando così lustro all’azienda agricola Il Palagio, un tempo del marchese di San Clemente, che oggi produce ottimo Chianti classico, olio extravergine di oliva, miele d’acacia e di castagno, marmellate e frutta e verdura biologica».
Sul podio degli investitori stranieri ci sono a seguire i tedeschi (15%) ed i francesi (8%) che apprezzano il potenziale economico del made in Italy agroalimentare, ma anche la qualità della vita delle campagne nazionali. Forte la presenza anche di rumeni, (5%), statunitensi (4%), inglesi (4%) e belgi (3%).
A scegliere il Belpaese sono soprattutto i giovani, con quasi due investitori su tre (61%) che hanno meno di 50 anni. Gli stranieri investono nell’agroalimentare Made in Italy perché gli ottimi risultati fatti segnare sul mercato dimostrano che nel settore c’è una prospettiva di futuro che non viene adeguatamente riconosciuta in Italia dove troppo spesso si preferisce guardare al contingente e non al modello di sviluppo sul quale puntare per far crescere il Paese. La maggioranza delle aziende agricole acquisite dagli stranieri si trova in Toscana (14%), il 13% in Sicilia, il 7% sia in Veneto, che nel Lazio e Campania.
